E' Sandor la bella novità di Claudio Giacchino

Battuto 3-1 l'Arezzo con gol di Carparelli, Minotti e Foglia torino Battuto 3-1 l'Arezzo con gol di Carparelli, Minotti e Foglia E' Sandor la bella novità Assist, e colpi di genio: l'ungherese cresce MONTEPULCIANO DAL NOSTRO INVIATO Dopo le facili, e quindi poco significative, goleade ai dilettanti della Val di Chiana (Ì3-0) e della Sangiovannese (6-0) il Toro ha cominciato a confrontarsi con i professionisti affrontando a Montepulciano l'Arezzo che milita in C2 e che, sotto la presidenza della «leggenda» granata Ciccio Graziani, punta a salire di categoria. Contro questo avversario motivato, agile e sbarazzino, la Souness-band ha vinto 3-1 facendo vedere cose buone e incoraggianti. In particolare in attacco: le uniche ombre si sono allungate sulla difesa a tre, che ha corso qualche rischio di troppo. Comunque un buon Torino, di sicuro ben più affidabile di quello che un anno fa in questi giorni già destava perplessità a raffica e motivava legittime preoccupazioni. Casazza in porta, Minotti libero, attorniato da Maltagliati e Scarponi. A centrocampo, Cravero è il regista; alla sua destra sgroppa e sgobba Tricarico, a sinistra lavora Ficcadenti e corre Bonomi. Lentini staziona nella stessa fascia, parte da posizione più avanzata per convergere spesso al centro dove l'aspetta la forza di Carparelli, l'unica vera punta, visto che Ferrante, acciaccato, guarda la partita dalla panchina. Il forfait, a scopo prudenziale, del piccolo bomber consente di vedere all'opera Sandor, che Souness schiera al fianco di "Carpa", in posizione arretrata e decentrata. Insomma, la squadra è disposta secondo un 3-4-3 sperimentale: d'altronde, se le prove non si fanno adesso quando mai si faranno? Il primo tempo, quello che nel campionato d'estate conta un po' di più, si chiude con i granata in vantaggio 2-0 grazie all'incornata di Carparelli (34') e alla spettacolare bomba su punizione di Minotti (40'). La più bella novità si chiama Sandor: il buon Tamas, dopo un inizio in sordina, è cresciuto, ha distribuito alcuni buoni palloni e con una gran bella azione ha scodellato a centroarea una palla d'oro che la testa di Carparelli ha convertito nella rete del vantaggio. Insomma, questo ungherese, che nei due precedenti test aveva giocato solo nella ripresa, ha dimostrato di non essere un dormiglione, di avere buona visione di gioco e buoni piedi: sua la punizione liftata con elegan- za che dopo pochi minuti dava un brivido all'Arezzo. Chiaramente, Sandor deve ancora capire molto del calcio italiano, da quanto fatto vedere possiamo dire che merita di essere aspettato perché i numeri li ha. Nell'intervallo il direttore generale torinista, Renato Bodi, sorrideva, commentando un nostro titolo di giorni fa «Sandor rompicapo per Souness»; «Beh, non mi sembra che sia proprio un gran rompicapo». Per favorire il corso accelerato di pallone italico a cui si sta sottoponendo Tamas, il condottiero scozzese l'ha tenuto in campo anche nella ripresa, cambiando l'intera squadra: il magiaro ha giocato da rifinitore, alle spalle di Foglia, il bisontino naturale sostituto dell'ariete Carparelli. Rimanendo al primo tempo, oltre a Sandor sono piaciuti Cravero, Carparelli, Lentini, Bonomi. L'intesa tra questi ultimi due è già buona, e forse proprio tale bontà ha spesso indotto il Toro a giocare a sinistra. Cravero, come regista, se l'è cavata bene e, in un paio di circostanze, s'è esibito anche in recuperi provvidenziali. Tricarico, che nei piani deve essere lo stantuffo di destra, s'è sganciato poco e non poco ha pic¬ chiato. Ad ogni modo, ha ribadito di aver tempra di lottatore, di quei combattenti che l'anno scorso non si sono mai visti. Ficcadenti, al rientro dopo la sosta prudenziale con la Sangiovannese, ha cucito il gioco in maniera diligente. La squadra funziona, quando Lentini parte e va, Bonomi spesso cerca l'accelerazione travolgente, Cravero produce il fosforo e ci sono due punte. In una squadra così, c'è da dire che il compito di Ficcadenti è tutt'altro che semplice; guai se il veterano (30 anni, lunga militanza in B) non fosse diligente e ordinato. In difesa, Scarponi e Minotti hanno penato qualche volta di troppo e in una, al 27', hanno pasticciato favorendo il gol dell'Arezzo che l'arbitro Sandroni ha annullato considerando in fuorigioco l'autore della rete, Pilleddu. Il quale, invece, era partito in posizione regolare. Nella difesa a tre, come libero, è parso più in palla, più scattante, Bacci. Poco o nulla da fare per Casazza, e Pastine (incolpevole sul gol aretino di Mearini, 27') nella ripresa. Ripresa in cui ha brillato Foglia, suo il terzo gol con rovesciata volante, al 9'. Claudio Giacchino Dopo le prime incerte esibizioni, Sandor ha convinto Souness con una buona prova

Luoghi citati: Casazza, Montepulciano, Torino