«Italia rimandata in ecologia»
«Italia rimandata in ecologia» Depuratori e smaltimento rifiuti gli altri punti dolenti del rapporto ministeriale «Italia rimandata in ecologia» La pagella di Ronchi: pochi boschi, fiumi e laghi inquinati ROMA DALLA REDAZIONE Agli esami di maturità ambientale, l'Italia - parola del ministro Edo Ronchi - «non ani va alla sufficienza». Da un punto di vista ecologico infatti, il nostro Paese è un malato che conosce perfettamente la sua malattia e gli appositi rimedi, ma che sta affrontando la cura con uno zelo fortemente differenziato da zona a zona: alcune Regioni mettono in pratica i provvedimenti ambientali stabiliti dal governo, altre - senza mezzi termini - se ne fregano e così «il Sud - ha detto ancora Ronchi - con potenzialità ambientali assai elevate rappresenta invece la realtà più minacciata». Il quadro peraltro ap¬ pare chiarissimo, leggendo le 446 pagine della «Relazione sullo stato dell'ambiente» che il ministro ha illustrato ieri alla stampa. Sono 471 le aree protette italiane più sette riserve marine dice la Relazione - ma il territorio italiano è sottoposto a forte stress ecologico. L'indice di boscosità è infatti inferiore di ben 5 punti alla media europea (record positivo alla provincia di Trento con il 57,9%, negativo alla Puglia 7,7%) e sono minacciate specie vegetali ed ammali. Il 10% dell'Italia è erosa e il 27% a rischio erosione. Sempre più scadente la qualità di laghi e fiumi. Su 118 corsi d'acqua solo 0 31% è in buono stato, ma il 40% è in cattive o pessime condizioni. L'acqua potabile è sempre più minacciata da macinamento microbiologico e chimico: nel 1990, 291 comuni italiani (soprattutto dell'Emilia e dell'Abruzzo) sono stati interessati da inquinamento dell'acqua di rubinetto. Sul fronte depurazione ancora il 33,6% degli scarichi non è depurato, la regione con più depuratori è il Piemonte con più di 1600. Rrfiuti. L'88% finisce in discarica (record percentuale alla Lombardia). I rifiuti tossici sono 2.700.000 tonnellate (record della Puglia con 425.000). Quelli ospedalieri sono poi più di 180.000 tonnellate (record al Piemonte). Tutti questi rifiuti alimentano una fiorente ecomafia dello smaltimento.
Persone citate: Edo Ronchi, Ronchi
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