Massud «Ho ripreso Kabul»

I Taleban negano I Taleban negano Massud «Ho ripreso Kabul» KABUL. Le forze afghane di Massud che si battono contro i fondamentalisti Taleban hanno affermato di essere entrate l'altra notte a Kabul, ma la notizia è smentita da fonti delle milizie integraliste che controllano la capitale. Lo riferiva ieri l'agenzia ufficiale iraniana Ima. Citando fonti del Partito dell'unità islamica, uno dei gruppi che compongono l'alleanza anti-Taleban, l'Ima afferma che le forze dell'ex ministro della difesa, il comandante Ahmad Shah Massud, «sono entrate nella capitale dopo una dura battaglia e si trovano a cinque chilometri dal palazzo presidenziale». Combattimenti sono in corso nella zona, ha precisato la fonte. Secondo l'agenzia iraniana, fonti dei Taleban in Pakistan hanno smentito la notizie affermando che la linea di difesa più avanzata delle milizie integraliste si trova ancora a Hossein Kut, venticinque a chilometri a Nord di Kabul. La Bcc riferisce che combattimenti sono in corso alle porte della capitale afghana. I Taleban, «studenti islamici» come si presentano, sono una milizia ultra-integralista finanziata dal Pakistan che dopo aver conquistato il controllo di quasi tutto il Paese ha fatto apparire quasi moderati i precedenti gruppi fondamentalisti come quello di Massud, che fino al 27 settembre dello scorso anno controllavano Kabul. La reaziono di rigetto ha portato a una riscossa che ora lambisce la capitale alla guida del tagiko Massud, il «leone del Panshir». Per risolvere la crisi col minor spargimento di sangue possibile, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha deciso di nominare un inviato per l'Afghanistan. Lo ha annunciato il suo portavoce, Fred Eckhard, precisando che a Lakhdar Brahimi, ex ministro degli esteri algerino e capo della missione dell'Onu a Haiti nel 1995, è stato assegnato l'incarico di studiare la situazione nel Paese, sconvolto da una sanguinosissima guerra civile. Secondo Eckhard, la missione di Brahimi dovrebbe aiutare Annan a stilare un rapporto sulla situazione in Afghanistan. La commissaria europea responsabile per gli aiuti umanitari, Emma Bonino, ha fatto sapere tramite il suo portavoce che non potrà recarsi come previsto in Afghanistan dal 1° al 4 agosto «per motivi di sicurezza». Il viaggio, che la Bonino avrebbe dovuto compiere insieme ad esponenti dell'Unicef (l'organizzazione dell'Orni per l'Infanzia) è stato vivamente sconsigliato anche perché l'aeroporto di Kabul è chiuso a causa della ripresa dei combattimenti. «I rischi sarebbero eccessivi» ha detto la fonte. Non cambia invece la seconda parte del viaggio, che prevedeva la visita di Bonino nel Nord dell'Iraq dal 4 all'8 agosto per organizzare aiuti umanitari per i curdi rifugiati nella regione. [Ansa-AdnKronos]