Pensioni i deputati scelgono l'austerity

Nordio ai probiviri di Anni «Usale censura stalinista» Approvata la riforma dei vitalizi: i nuovi criteri dovrebbero consentire risparmi di miliardi Pensioni, i deputati scelgono l'austerity Chi ha una sola legislatura deve aspettare i 65 anni ROMA. Anche i deputati stringono la cinghia sulle pensioni. Mentre continuano le trattative tra governo e parti sociali sulla riforma del Welfare, a Montecitorio il collegio dei questori - composto da Angelo Muzio (Prc), Maura Camoirano (Sin. Dem.) e Ugo Martinat (An) - ha deciso di elevare l'età pensionabile e di abbassare i massimali di quello che viene definito il «vitalizio» dei parlamentari. Ma cosa significa stringere la cinghia, alla Camera dei Deputati? Fino ad oggi bastava avere 60 anni ed una legislatura (ossia 5 anni) di contributi per «andare in pensione». L'età pensionabile poi diminuiva di 5 anni ogni legislatura contributiva; e per chi ne aveva più di tre, il diritto al vitalizio prescindeva daD'età. Secondo lo schema approvato dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio (e che non avrà bisogno del sì dell'aula), i politici con una sola legislatura alle spalle dovranno aspettare il 65° anno di età, e chi ne ha di più, dovrà almeno solcare la soglia dei 60 anni. I nuovi limiti, nelle previsioni degli uffici, dovrebbero incidere sensibilmente sul bilancio della Camera che nell'ultimo anno ha dovuto stanziare 160 miliardi per i vitalizi dei 180 ex deputati. Naturalmente gli effetti della riforma si produrranno soprattutto nei prossimi anni, visto che sono più di 500 gli ex deputati in attesa di ricevere il vitalizio. Eppoi, ammette uno dei questori, Angelo Muzio, le modifiche al rego¬ lamento «previdenziale» entreranno in vigore solo a partire dalla prossima legislatura. I parlamentari in carica, insomma, usufruiranno ancora del vecchio sistema. Solo una modifica è immediatamente operativa: il pagamento dei cosiddetti ricongiungimenti (per chi ha meno di un'intera legislatura sotto il profilo dei contributi) diventa contestuale alla cessazione della carica, anche se ratealizzato. Fino a ieri, invece, il ricongiungimento veniva effettuato attraverso una trattenuta dal vitalizio, e quindi, in genere, molti anni dopo aver abbandonato Io scranno «onorevole». Proprio questa misura dovrebbe produrre, nell'anno in corso, un gettito di quasi 4 miliardi necessari per riequilibrare il bilancio previdenziale del «Palazzo». Anche il «peso» del vitalizio si ridurrà, ma solo per chi ha 30 anni di contributi. Per chi vanta tale militanza parlamentare, la ) pensione ammonta oggi all'85,5% dell'indennità parlamentare (pari a oltre 17 milioni lordi), ossia circa 15 milioni lordi. Dalla prossima legislatura si abbasserà all'80% dell'indennità. Rimarranno invece immutati gli attuali rapporti pensione-indennità per chi ha meno contributi, che partono dal 25%. Per chi ha una sola legislatura, infatti, la pensione si attesta intorno ai 3,5 milioni netti. Tra gli accorgimenti adottati, c'è anche una norma contro chi è stato coinvolto in Tangentopoli. Nel nuovo regolamento, infatti, il pignoramento del vitalizio rispetterà «in toto» il codice civile. «Non l'abbiamo detto esplicitamente - spiega Muzio ma questo significa che tutti coloro che sono stati coinvolti nei casi di corruzione, e sono condannati a restituire il maltolto, potranno vedersi ridurre di due quinti la pensione e non solo di un quinto come era previsto fi¬ no ad oggi». I parlamentari insomma vogliono dare il buon esempio, ma vogliono rispondere anche alle nuove condizioni poste dal sistema elettorale maggioritario. «E' evidente - dice Muzio - che con i collegi maggioritari le probabilità che il deputato uscente non venga confermato sono immensamente aumentate. E noi non possiamo pensare di avere una platea di pensionati che si allarga a dismisura. Se superiamo 200 miliardi di spesa previdenziale, niente sarà più giustificabile». La riforma, già varata dall'amministrazione della Camera, attende ora l'ok del Senato: i tre deputati questori assicurano comunque che il lavoro è stato svolto in sintonia con Palazzo Madama. Ma proprio il collegio dei questori del Senato si è riunito ieri e non tutti sono rimasti soddisfatti dal «passo avanti» fatto dai colleghi della Camera. [e. t.] Il presidente della Camera dei deputati Luciano Violante

Persone citate: Angelo Muzio, Luciano Violante, Maura Camoirano, Ugo Martinat

Luoghi citati: Roma