Mugello due carabinieri alla riunione del «Si» di R. I.
Mugello, due carabinieri alla riunione del «Si» Interrogazione parlamentare. E l'ex pm incontra Manconi Mugello, due carabinieri alla riunione del «Si» ROMA. Due carabinieri in borghese erano presenti nella saletta comunale di Borgo S. Lorenzo (FI) durante una riunione di dirigenti e amministratori socialisti, convocata per discutere la campagna elettorale nel collegio del Mugello e le candidature alternative a quella di Di Pietro. A darne notizia è il verbale della riunione - su cui riferiscono due interrogazioni presentate da parlamentari socialisti alla Camera e al Senato tra cui Maria Rosaria Manieri e Ottaviano Del Turco - in cui si legge che uno dei due carabinieri, la cui identità è stata svelata solo alla fine dell'incontro, ha preso costantemente appunti. I due lasciano la riunione subito dopo la fine dell'intervento dell'onorevole Nencini il quale, dopo aver appreso chi siano, cerca il capitano della compagnia di Borgo S. Lorenzo per chiedere informazioni. Il capitano è in ferie, quindi Nencini parla con il maresciallo Siracusa. Nella telefonata fra i due, Siracusa spiega che i militari erano lì perché di recente c'erano stati in Mugello alcuni incidenti relativi all'Alta velocità. Nencini replica che in genere i militari che seguono le manifestazioni politiche non solo si qualificano, ma chiedono se possono restare in sala e non prendono appunti. Siracusa sostiene di aver letto su un giornale locale che la riunione sarebbe stata convocata per discutere problemi locali. Nencini sostiene che era precisato che si sarebbero affrontate questioni politiche e non amministrative. Il giorno dopo Nencini chiama il Prefetto Di Giannantonio per informarlo dell'accaduto. Il Prefetto sorpreso, conclude il verbale, dice che non sono state impartite disposizioni ai carabinieri della zona e sostiene che chiarirà la vicenda. E l'Arma, interrogata, precisa che «i carabinieri erano presenti solo per servizio. Ogni altra interpretazione è del tutto infondata». Franco Frattini, presidente del comitato di controllo sui servizi, si dice preoccupato per la notizia. «A una riunione politica appartenenti alla polizìa per di più in borghese non debbono andare. E' roba da affari riservati. L'indiretto scopo intimidatorio ha inciso su un dibattito che deve essere libero». Un invito a riflettere sulla candidatura Di Pietro alla luce della denuncia viene da parte del presidente dei senatori verdi Maurizio Pieroni: «I motivi di perplessità sulla candidatura li ho espressi in tempi non sospetti. Quanto oggi è diventato di pubblico dominio li conferma ancora di più». Anche se ieri, sul fronte verdi-Di Pietro, c'è stata una schiarita: l'ex pm ha incontrato il leader Luigi Manconi. Manconi ha detto che non è stato un «incontro risolutivo». Avete fatto la pace? «No - dice Manconi - perchè non c'era una guerra». [r. i.]
Luoghi citati: Borgo S. Lorenzo, Fi, Roma, Siracusa
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