L'aereo atterra fra le auto

l/aereo atterra fra le auto Firenze: in coma uno dei piloti, ferite leggere per i 14 passeggeri. Forse la velocità era eccessiva l/aereo atterra fra le auto Atr sbaglia manovra, terrore sull'autostrada FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Come un siluro impazzito, con il suo carico di passeggeri terrorizzati, l'aereo in atterraggio all'aeroporto fiorentino Vespucci ha superato la fine della pista, ha tranciato la recinzione dello scalo ed è finito contro il terrapieno dell'autostrada, invadendo con il muso la corsia d'emergenza e parte di quella di marcia. Se non c'è stata una strage, è per una di quelle coincidenze che fanno gridare al miracolo, ma anche per il tempismo con cui i vigili del fuoco sono intervenuti a inondare di schiumogeno uno dei motori del velivolo che, rimasto in funzione, rischiava di far esplodere il carburante uscito nell'impatto. Il bilàncio è comunque pesante: i due piloti dell'aereo sono stati ricoverati in gravi condizioni e uno di loro è in coma. Ferite lievi ma una paura forsennata per i 14 passeggeri e per l'unica hostess. Tutti sono stati trasportati in ospedale in osservazione ma se la sono cavata con contusioni ed escoriazioni lievi. Solo tre gli italiani a bordo: i coniugi Angela e Giovanni Loria e Raffaele Caroti. Erano circa le 10,30 di ieri quando l'Atr42 della compagnia francese «Air Littoral», proveniente da Nizza, ha iniziato le manovre d'atterraggio all'aeroporto Amerigo Vespucci. I piloti hanno scelto la procedura «23», quella che prevede di atterrare imboccando l'unica pista dello scalo lasciandosi alle spalle monte Morello e puntando verso il tratto finale dell'autostrada Firenze-Mare. Secondo alcuni testimoni, l'Atr avrebbe toccato terra ad una velocità molto elevata, ma solo l'inchiesta aperta dal sostituto procuratore della Repubblica Luca Turco potrà appurare quello che è accaduto. L'aereo ha oltrepassato la fine della pista, ha spazzato via la rete di recinzione ed ha continuato la sua corsa per i circa 200 metri che dividono il perimetro dell'aeroporto dal rilievo su cui corre il tratto iniziale della Firenze-Mare, in quel momento già affollato di veicoli. «Fermati! Fermati, ho gridato, raccomandando l'anima a Dio», racconta sotto choc Ernesto Pardini, che alla guida di un pullman di linea diretto in Versilia, si è visto «puntato» dall'aereo e solo per un soffio ha evitato l'impatto. L'Atr42 ha finito la sua corsa sfondando il guard-rail ed «affacciandosi» sull'autostrada. Il pullman e le auto che stavano transitando sono riusciti a schivare l'improvviso ostacolo o a frenare. Poi è cominciata la corsa contro il tempo, con i vigili del fuoco impegnati a far uscire i passeggeri dal portellone posteriore dell'aereo e a «disinnescare» con lo schiumogeno la «bomba» costituita dal carburante che stava uscendo dai serbatoi e dal motore sinistro che si ostinava a restare in funzione. Una scintilla avrebbe potuto provocare un'esplosione dalle conseguenze inimmaginabili. L'autostrada è stata bloccata in entrambi i sensi di marcia e sono cominciate le operazioni per liberare i piloti rimasti feriti e incastrati fra le lamiere della carlinga, squarciata dagli spezzoni del guard-rail sfondato. Quello che poi è risultato essere in più gravi condizioni aveva perso conoscenza. L'altro, invece, è sem¬ pre rimasto lucido. Completamente paralizzato il traffico aereo dello scalo fiorentino. I voli sono stati dirottati su Pisa e Bologna. «Al momento non possiamo fare ipotesi sulle cause dell'incidente perché stiamo ancora acquisendo elementi e dati. Posso dire che non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di aiuto da parte dei piloti in fase di atterraggio», dice Alberto Basile, direttore dell'aeroporto. Mentre è polemica sugli standard di sicurezza, sul luogo dell'incidente è arrivato il sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Albertini, il quale ha annunciato che è stata avviata un'inchiesta da parte dell'Ente dell'aviazione (l'ex Civilavia). «Ciò che è accaduto non dipende dalle carenze della struttura», ha precisato. Allora si può parlare di errore umano o di guasto? «Sono ipotesi, ma la verità la dovranno stabilire le inchieste». Francesco Matteini UNA MATTINA DI PAURA AEROPORTO FIRENZE - PERETOLA

Persone citate: Alberto Basile, Amerigo Vespucci, Ernesto Pardini, Francesco Matteini, Giovanni Loria, Giuseppe Albertini, Luca Turco, Morello, Raffaele Caroti, Vespucci

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Nizza, Pisa