Amici da sempre morti insieme di Gianni Giacomino

Meno visitatori a Castellamonte, ma gli organizzatori replicano: «E' la strada giusta» In auto precipitano in una scarpata affrontando una curva vicino a Corio Amici da sempre, morti insieme Erano di Ciriè e San Maurizio Michele Rubat Ore e Attilio Ballesio, classe 1927, si erano conosciuti sui banchi delle scuole elementari di Corio Canavese: da allora erano sempre rimasti amici. Insieme sono morti la scorsa notte a bordo di un'auto che è finita nella scarpata in prossimità del ponte che attraversa il torrente Fandaglia, prima della salita che porta a Corio. Un incidente terribile, la Uno sulla quale viaggiavano i pensionati è precipitata in mezzo agli alberi per una ventina di metri: le squadre dei vigili del fuoco e i volontari di Croce Rossa e Croce Verde per raggiungere e liberare i corpi dalle lamiere ci hanno impiegato più di tre ore e solo intorno alle 4,30 con l'aiuto della protezione civile è ripresa la circolazione sulla strada provinciale Nole-Corio. La tragedia è avvenuta intorno a mezzanotte. Attilio Ballesio, residente a San Maurizio in via Tanaro 11, dove viveva solo, è al volante della sua Fiat Uno, seduto accanto a lui c'è Michele Ruba Ore, di Ciriè, corso Nazioni Unite 98. I due stanno ritornando da una serata trascorea in compagnia di altri amici e sono diretti verso borgata Sant'Antonio dove il secondo possedeva una casa e trascorreva insieme alla moglie i mesi estivi. Poco prima del chilometro 10 lo schianto. L'auto invece di effettuare la curva a gomito e di imboccare il rettilineo del ponte ha proseguito diritta finendo sul greto del torrente dopo un volo di oltre 20 metri. L'allarme lo danno gli occupanti di un'altra auto che per fortuna si accorgono dei due fari inghiottiti dal buio. In pochi minuti sulla provinciale arrivano a sirene spiegate due ambulanze, i carabinieri di Corio e del nucleo radiomobile di Venaria. Le operazioni di soccorso, sono più difficili del previsto. Armati di torce e assicurati a delle corde i vigili del fuoco si calano lungo la scarpata. Intanto sul ponte vengono sistemati i fari dei gruppi elettrogeni per combattere l'oscurità totale del bosco e si piazza anche un'autogrù che aggancia la carcassa dell'auto per facilitare il lavoro. Sono momenti drammatici, si cerca di fare il più presto possibile: le speranze di salvare i due pensionati svaniscono quasi subito. Michele Rubat Ore, sbalzato fuori dell'abitacolo, viene recuperato dopo circa un'ora mentre solo intorno alle 3 in seguito a diversi tentativi i vigili di Noie e di Torino, riescono a liberare dalle lamiere e dalla terra che lo aveva coperto anche il cadavere di Attilio Ballesio. Solo l'autopsia, che verrà effettuata in queste ore, potrà dare una mano agli agenti per capire quali sono state le cause che hanno provocato l'uscita del mezzo dalla carreggiata che in quel tratto non è muminata. Il guidatore, che solo all'ultimo ha pigiato il pedale del freno come dimostrano i segni sull'asfalto, potrebbe essere stato colpito da un malore o più semplicemente non avrebbe valutato la presenza della curva nonostante su quella strada fosse passato centinaia di volte. Michele Rubat Ors era il padre dell'avvocato Mauro Rubat Ors, presidente del circolo Alcide De Gasperi di To¬ rino e da sempre impegnato nella vita politica di Ciriè dove è stato assessore al Bilancio dal 1989 al '93 sotto la giunta democristiana guidata dal sindaco Aldo Buratto, mentre ora siede nei banchi della maggioranza come consigliere del partito popolare. Gianni Giacomino Dall'alto Michele Rubat Ors e Attilio Ballesio, morti sull'auto finita nella scarpata; per recuperare i loro corpi i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare parecchie ore

Luoghi citati: Ciriè, Corio, Nole, Torino, Venaria