Anche i vigili contro il crimine di Massimiliano Peggio
Anche i vigili contro il crimine Anche i vigili contro il crimine Pino, Pecette e Baldissero si coalizzano «La collina non si militarizza. I vigilantes non sono la soluzione ai "topi d'alloggio". Piuttosto, i residenti dovrebbero stare più attenti a presenze sospette, e in caso di pericolo telefonare con maggiore sollecitudine a carabinieri o pohzia. E non in modo anonimo». Il capitano Aldo Iacobelli, comandante del nucleo operativo di Torino, esclude l'idea di creare «squadre speciali» per difendere la collina chierese e torinese dall'assalto degli albanesi. Parla di «resistenza passiva», il capitano. E basta: «Finestre chiuse, porte sbarrate, occhi aperti». E neanche l'assemblea pubblica che si è tenuta l'altra sera nel salone parrocchiale di Baldissero ha deciso, alla fine, l'arruolamento di polizia privata. Anzi: il sindaco Carlo Corinto chiede «più forza dallo Stato, e più uomini ai carabinieri della compagnia di Chieri». Dice anche: «Una soluzione all'emergenza furti occorre al più presto: per questo assieme ai colleghi di Pino e Pecette e ai carabinieri stiamo pensando un piano di difesa più istituzionale». Anziché ronde di vigilantes, «potrebbe nascere un consorzio fra i tre Comuni per unire mezzi e uomini della polizia municipale, che possano intervenire senza confini, soprattutto di notte, su tutto il territorio che si estende da Baldissero fino a Pecetto». Del caso Baldissero, nato dalla denuncia pubblica di un comitato spontaneo di cittadini, si è parlato ieri mattina anche in diretta tivù sugli schermi di RaiUno, nella trasmissione «Unomattina». Nonostante le parole e i confronti sul da farsi, la paura però non accenna a placarsi. Al contrario, come testimonia la rabbia degli oltre duecento cittadini presenti lunedi sera nel salone parrocchiale di Baldissero per chiedere una soluzione. «Ci sentiamo vittime inermi, privati della libertà e della privacy - gridano i presenti -. E' assurdo essere costretti a barricarsi in casa propria per evitare di notte l'assalto di ladri». «Sono esperienze tremende spiegano i tanti derubati -: adesso, tra noi, c'è addirittura chi non vuole più stare solo in casa o teme persino di scendere in cantina quando è buio». Punto e a capo, insomma. Niente vigilantes. Ma che fare, se questa è la strada imboccata? Lo chiede anche il consigliere comunale del Gruppo misto a Torino, Beppe Lodi, in un'interrogazione al sindaco Castellani: «Che misure s'intendono adottare per prevenire il dilagare dei furti acrobatici?». «Lo Stato - sostiene la gente di Baldissero - deve decidersi, una volta per tutte: chi ruba deve stare in carcere. Mentre, oggi, chi viene arrestato torna subito in libertà. E se chi ruba è extracomunitario irregolare, deve essere anche rispedito a casa». E poi: «Perché c'è chi ruba e viene solo denunciato?», vorrebbero sapere in molti. «Di questo passo si scateneranno vendette private e giustizia sommaria. Costi quel che costi...». Cancellata l'ipotesi dei vigilantes, e oltre l'idea della creazione di un consorzio di polizia municipale senza confini, qualcuno, a Baldissero, lancia la proposta di sfruttare l'esistente: «Associazioni venatorie o altre organizzazioni di volontari potrebbero dare una mano alle forze dell'ordine: basterebbero uomini dotati di radio e mezzi per perlustrare le vie isolate e segnalare auto o persone sospette ai carabinieri». Massimiliano Peggio Le forze dell'ordine dicono no ai vigilantes e ora si studia un consorzio per la sicurezza Il sindaco di Baldissero Torinese Carlo Corinto
Persone citate: Aldo Iacobelli, Beppe Lodi, Carlo Corinto, Castellani
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