Fatemi giocare mi manda papà

L'arrivo di Maradona jr al Napoli è l'ultimo esempio della passione trasmessa dai campioni ai loro eredi SE IL SANGUE NON MENTE L'arrivo di Maradona jr al Napoli è l'ultimo esempio della passione trasmessa dai campioni ai loro eredi Fatemi giocare, mi manda papà Da Mazzola a Vieri le avventure dei figli d'arte MARADONA e il Napoli, un binomio che si riforma provocando emozioni forti sotto il Vesuvio. E ripropone un tema curioso: quello dei «figli di papà». Il calcio è pieno di aneddoti, nomi, storie riuscite bene e meno bene. Diego Armando Junior, il figlio «legale» (mai riconosciuto) dal fuoriclasse argentino, ha firmato per la società partenopea il cartellino rosa, valido per una stagione. Giocherà nei minigiovanissimi e si allenerà tre o quattro volte la settimana nel centro sportivo di Marianella, continuando a frequentare la scuola media di Pozzuoli. Un evento storico per Napoli, anche se in realtà è solo il sogno di un aspirante calciatore-baby. Il piccolo Maradona era accompagnato dal nonno Alfredo e dalla madre, Cristiana Sinagra, che ora chiede protezione, dopo i troppi clamori del passato: «Mi riferisco alla "gestione" di questo cognome. In ogni caso, Diego è cresciuto sapendo la verità. Ha un autentico amore per il calcio. Va invogliato, ma occorre fare attenzione alla sua sensibilità. E' inutile, per esempio, ricordare sempre che il figlio di Diego Maradona è stato riconosciuto tale con una sentenza del tribunale». Ed evita qualsiasi confronto calcistico con il padre naturale: «E' assurdo. Vedremo in futuro. Cerchiamo di ammirare Diego per quello che è capace di fare. Sa già che dovrà sottoporsi a grandi sacrifici ed è pronto a farli pur di giocare a pallone. Non ha mia maglia assegnata. Non è questa che conta. L'importante è che cresca bene». Tutto vero, ma per il piccolo non sarà facile sottrarsi alla morbosa curiosità dei mass-media, dei compagni e dei tifosi napoletani che ancora oggi adorano Dieguito senior, e lo rimpiangono vedendo in tv che a 37 anni, e malgrado i guai, ha celebrato brillantemente l'ennesimo ritorno al calcio giocato con il Boca Juniors. Quando Cristiana Sinagra annunciò in tv che il bimbo da lei partorito in una clinica del quartiere Vomere era figlio di Maradona, l'allora capitano del Napoli, e non ancora padre di Dalmita e Gianinna avute poi da Claudia Villafanes, andò in piena crisi. Una storia che lo fece soffrire. Come soffrì Cristiana che, dopo una dura battaglia per il riconoscimento della paternità, solo due anni fa ha ottenuto dalla Cassazione che suo figlio possa presentare il cognome Maradona. Un cognome pesante. Sappiamo che Maradona sogna un maschio che la moglie non è ancora riuscita a regalargli. E, intanto, a Napoli c'è chi sogna di rivedere in Diego Armando Junior i numeri del «pibe de oro». Dieguito è mancino, Diego Junior è destro. Nel calcio, l'ereditarietà non sempre ha dato buoni frutti. C'è chi, come Paolo Maldini, ha fatto anche meglio del padre Cesare. Sandrino Mazzola ha vinto tutto nell'Inter ricalcando le orme del leggendario Valentino, capitano del grande Torino. Ferruccio Mazzola, meno dotato fisicamente del fratello maggiore, non ha avuto gli stessi risultati. Come Gigi Gabetto, figlio del mitico bomber granata perito nella tragedia di Superga. Christian Vieri, con il suo passaggio da 34 miliardi dalla Juventus all'Atletico Madrid, ha invece oscurato papà Bob. Viceversa, Jordi Cruyff, neppure con il suo illustre genitore Johann in panchina, ha brillato nel Barcellona e sta faticando nel Manchester United. Altri figli d'arte non hanno sfondato nel calcio. Ci sono esempi illustri, come Giampaolo e Alessandro Boniperti. Nessuno dei due è arrivato alla serie A. Solo Giampaolo è stato aggregato alla prima squadra e poi ha vissuto un'esperienza nel Soccer nordamericano, in Canada con il Toronto Blizard. Anche Riccardo Scirea non ha le stimmate del campione. E Diego Armando Junior? Ora che si è legato al Napoli - com'era inevitabile - non deve essere l'oggetto di un business. Nessuno può dimenticare che ha 11 anni e tanta voglia di rincorrere un pallone senza pensare di diventare, a tutti i costi, il Maradona del Duemila. Brano Bernardi Paolo Maldini ha fatto meglio di Cesare ma non tutti sono diventati delle star DUE GENERAZIONI IN SERIE A PADRE FIGLIO BERTARELLI Giuliano a. Mauro a. Luca a. CONTI Bruno c. Daniele c. Andrea a. CRIPPA Carlo a. Massimo c. CUCCHI Piero c. Enrico c. CUDICINI Fabio p. Carlo p. MALDINi Cesare d. Paolo d. PADRE FIGLIO MOZZINI Roberto d. Paolo d. NUCIARI Antonio p. Giulio p. ROSIN Ugo p. Mauro p. SKOGLUND Lennart a. Giorgio a. Evert a. S0GLIAN0 Riccardo c. Sean d. SORMANI Angelo a. Adolfo c. MAZZOLA Valentino c. Sandro a. Ferruccio c. TACCHI J. Carlos a. Giancarlo a. VIERI Roberto c. Christian a. LEGENDA: a = attaccante, c = centrocampista, d = difensore, p = portiere. rS8*. >:::/::VV»:::'::;:S5:::x'':V:':':i::;!.;::;;::i:i' *rtmsWWV&, ■ Diego Armando Maradona junior ha II anni ed è stato tesserato per le squadre giovanili dei Napoli

Luoghi citati: Barcellona, Canada, Madrid, Manchester, Napoli, Pozzuoli, Torino