BURT BACHARACH La rivincita del cuore

L'industria discografica rilancia il musicista americano: il sentimento si coniuga col business TRE COLONNE SONORE DEL GRANDE COMPOSITORE L'industria discografica rilancia il musicista americano: il sentimento si coniuga col business BURT BACHARACH La rivincita del cuore LOS ANGELES. Forse non era mai caduto in una vera dimenticanza, ma da tempo Burt Bacharach era scivolato giù dalla cresta dell'onda. Per oltre un ventennio, a partire dagli Anni Sessanta, era stato il musicista più acclamato, più pagato, più corteggiato nel mondo. Il suo nome, Burt, giganteggiava sui teatri con altri due soltanto: Frank (Sinatra) e Elvis (Presley). Si disse che la prima musa di Bacharach sia stata Marlene Dietrich, che ascoltandolo suonare e cantare in un piano bar gli propose un contratto triennale immediatamente accettato. Qualcuno suggerì che quel sodalizio d'arte si fosse trasformato in un rapporto più intimo. Ma fu soltanto una malignità. Negli Anni Settanta Bacharach incassava un miliardo e mezzo all'anno soltanto in diritti d'autore. Intorno a lui si respiravano lusso, mondanità e bellezza. Al suo fianco, seconda delle quattro mogli, apparve Angie Dickinson, «le più belle gambe di Hollywood». Nei suoi ranch, si moltiplicavano i cavalli da corsa cercati e acquistati in ogni angolo del mondo. Niente sembrava minacciare la stella di un musicista che con il paroliere Hai David aveva fondato una propria casa editrice ed era conteso dai teatri, da Hollywood, dai cantanti. Niente sembrava contrastare un talento che aveva aggregato a sé Dionne Warwick, Gene Pitney, Dusty Springfield. Niente, salvo il rock, salvo la marea montante della nuova musica, salvo la «techno» che stordiva là dove Bacharach ammaliava. Si chiudeva un'epoca? Ma ecco, inaspettatamente e vigorosamente, quel nome che era stato simbolo di una musica sofisticata, colta, capace di mescolare col jazz le partiture barocche e la dodecafonia, quel nome è tornato a brillare alto. Occupandosi di Bacharach il settimanale «Time» ha titolato non senza enfasi «Ciò di cui ha bisogno il mondo». Inutile precisare che il mondo avrebbe bisogno, ancora una volta, di quel talento vellutato e puntuto, di quella musica vaporosa che commentava le immagini di film indimenticabili («Butch Cassidy» e «Alfie» per esempio) o accompagnava serate morbidamente lussuose. Significativamente qualcuno ha collegato il repertorio di Bacharach al Martini, mentre la musica che gli ha tolto lo scettro si sposerebbe con la birra. Questione di stile. Il rinascimento di Bacharach ha in Bacharach il motore primario. E infatti il musicista, che oggi ha 69 anni ma conserva una smagliante forma fisica, è appena sbarcato da ima tournée in Irlanda. Tuttavia il fenomeno non risiede soltanto in lui. McCoy Tyner, jazzista fra i più rinomati, ha inciso da poco «What the World Needs Now», un intero album di brani composti da Bacharach. A ciò bisogna aggiungere un progressivo risveglio del mercato, cominciato in Inghilterra, e la possibilità che l'anno prossimo vada in scena a Broadway un musical firmato da Bacharach e da David, la coppia inscindibile. Il titolo provvisorio è «Anyone Who Had a Heart», che naturalmente riprende il titolo di una famosa canzone degli Anni Settanta, «Tutti quelli che hanno un cuore». Chi se ne intende dice che a Bacharach sta accadendo ciò che in altri anni è successo a Gershwin. Sfruttato da Hollywood, proposto in tutte le salse, saccheggiato e dimenticato, Gershwin fu riscoperto dalla «disco generation», in particolare da Woody Alien, che apriva a siluro il film «Manhattan» sulle note della «Rapsodia in blu». Bacharach è, all'incirca, della stessa partita. Torna in auge a sussulti sempre più frequenti. L'anno scorso, a una sfilata di Gucci, fu fatto ascoltare «The Look of Love», tratto dal film «Casino Royal», che Bacharach annette a uno dei momenti più erotici della storia del cinema, spiegando all'«Herald Tribune» di avere composto quella musi ca sulla spinta emotiva suscita tagli dall'apparizione di Ursula Andress: «La guardavo alla moviola e non mi stancavo. Era sessualità, era sensualità. Quella canzone l'ho composta per Ursula, mentre Angie dormiva in un'altra stanza». Quanti brani ha scritto Ba charach? Non lo sa neppure lui. Recentemente in un bar di Palm Beach, in Florida, ascoltò un motivetto al pianoforte. Disse «Mi pare di conoscerlo». Il pia nista gli domandò: «Davvero?». «L'ho scritto io?» replicò Bacharach. E il pianista: «Sicuro». Era il segno di una presenza profon da, la dimostrazione che quel ti tolo di «Time» non esagerava. Il giornale si è domandato il motivo della rinascita. Anzi l'ha chiesto a Bacharach, che ha risposto: «La gente è stanca di quella roba techno. Con la tecnologia si può fare una perfetta musica da garage, ma quando le togli l'involucro, vedi che hai perduto la melodia». La morale è dunque questa. Il mondo ha capito di che cosa ha bisogno, e Bacharach torna a dire «swing!». Osvaldo Guerrieri Un talento vellutato, e affari per miliardi: «Time» lo descrive come «ciò di cui ha bisogno il mondo» Sta accadendo a lui come a Gershwin: Hollywood-mostro sfrutta e dimentica. Ora farà un musical RT dormivun'altrhe re un ag si rto etun olno nco, ppiù Nei o i uido. la n il BACHLa rdel cBurt Bacharach oggi ha 69 anni. E' stato una star acclamata, poi il silenzio. Oggi l'America assiste alla sua rinascita Michael Caine protagonista nel 1966 di «Alfie» il film di Lewis Gilbert per il quale Burt Bacharach compose una delle sue prime colonne sonore. Vi si raccontava di un playboy che cambia vita «E' costato la cifra che i produttori spendono per i sigari» disse il regista Ursula Andress è stata fra gli interpreti di «Casino Royal» Bacharach ne compose la colonna sonora ispirandosi a lei alla sua bellezza e alla sua sensualità. Ha confessato: «La guardavo continuamente alla moviola ho scritto la musica mentre mia moglie dormiva in un'altra stanza» Paul Newman protagonista del western tragicomico «Butch Cassidy» girato nel '69 da Roy Hill. Per questo film Bacharach compose la celebre canzone «Raindrops Keeps Fallir»' on My Head» (in italiano «Gocce di pioggia») con la quale il musicista riuscì a conquistare un Oscar Burt Bacharach oggi ha 69 anni. E' stato una star acclamata, poi il silenzio. Oggi l'America assiste alla sua rinascita

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