Ambrocariplo oggi si firma
Ambrocariplo, oggi si firma CREDITO Nasce un colosso bancario, secondo solo al San Paolo di Torino Ambrocariplo, oggi si firma Un vertice al Tesoro per il «polo» siciliano MELANO. Poco meno di due mesi e mezzo dalla decisione dello scorso maggio e la «grande alleanza» Cariplo-Ambroveneto diventa realtà: dopo il consiglio d'amministrazione dell'Ambroveneto in programma per oggi a mezzogiorno, che fisserà nel dettaglio i «paletti» dell'operazione, sarà il momento di mettere «nero su bianco», con i presidenti Giuseppe Guzzetti e Giovanni Bazoli che potrebbero fissare in giornata ai fotografi il momento della nascita del secondo gruppo bancario italiano. Con più di 251 mila miliardi di attivo consolidato (dati '96) Ambrocariplo nella mappa italiana del credito sarà seconda solo al gruppo San Paolo di Torino (262 mila miliardi) e precederà l'aggregazione Bnl-BanconapoJi (243 mila) e il gruppo Bancaroma (215 mila). La nuova realtà sarà invece in testa per numero di sportelli, 1.845 contro i 1.667 di Bancaroma e i 1.447 del San Paolo e per patrimonializzazione, più di 12 mila miliardi di «equity». Intanto, nella tarda mattinata di oggi, Bazoli, Alfonso Desiata e Lucien Douroux, rappresentanti dei grandi azionisti di Ambroveneto (Alleanza e Credit Agricole) e gli altri consiglieri del Banco dovranno esaminare e dare l'ok ai passi necessari per rendere operativa l'operazione. Ovvero provvedere a scorporare le attività bancarie Ambroveneto e a comprare la Cariplo, per una spesa di circa 8.600 miliardi. Poi dare corso ad un aumento di capitale tra 6.200 e 6.800 miliardi che la Fondazione Cariplo sottoscriverà utilizzando parte dell'incasso per la cessione della banca e in misura superiore al 16% di sua spettanza dopo aver rilevato la quota Cariverona. Uno sforzo che porterà dapprima l'ormai ricchissimo ente milanese al 29% e nei successivi cinque anni al 22% della società quotata in Borsa che controllerà le attività bancarie Ambroveneto da una parte e le banca Cariplo dall'altra. SICILIA. E' stato fissato per oggi il summit sul polo creditizio siciliano (Banco di Sicilia, Sicilcassa e Irfis). Con il ministro Carlo Azeglio Ciampi, ci saranno i vertici del Banco di Sicilia, il presidente del Mediocredito Centrale (Imperatori) e il presidente della Regione Sicilia (Provenzano). Al centro dell'incontro il contenuto della lettera di intenti spedita dal Tesoro alle parti coinvolte nel progetto. La convenzione prevede che il Mediocredito sottoscriva obbligazioni per mille miliardi entro il 30 settembre che saranno «trasformate» in quota azionaria entro il 30 giugno '98. Di converso la Regione e la Fondazione del BdS si impegnerebbero a modificare lo statuto del BdS per consentire l'immediato ingresso nell'organismo di un vice presidente, di un amministratore delegato e di due consiglieri, tutti di nomina Mediocredito. Ma quello di oggi non sarà un incontro semplice dati i forti dubbi espressi dal presidente del Banco di Sicilia, Gustavo Visentini. Nonché i guai del capo dell'esecutivo siciliano Giuseppe Provenzano che vede il progetto creditizio osteggiato dalla sua stessa maggioranza. Giovanni Bazoli e (a fianco) Giuseppe Guzzetti presidente della Fondazione Cariplo
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