In Puglia torna l'incubo del serial killer
Taranto: aveva 83 anni e viveva sola. Molte analogie con altri sei omicidi nella zona Taranto: aveva 83 anni e viveva sola. Molte analogie con altri sei omicidi nella zona In Puglia torna l'incubo del serial killer Un'altra anziana donna uccisa a coltellate in casa TARANTO. Provate a spiegare che un serial killer non c'è, che non sono collegati delitti maledettamente simili. E spiegate pure che è solo un caso, un semplice caso. Spiegatelo, alle anziane di Puglia che oggi leggeranno sui giornali «Uccisa un'altra donna». L'hanno ammazzata a Palagiano, aveva 83 anni e, come altre cinque vittime di delitti ancora insoluti, era vedova, viveva in un paesino, in un appartamento al piano terra, ha probabilmente aperto l'uscio al killer ed è poi stata sgozzata a colpi di coltello. No, il serial killer non c'è, ufficialmente non esiste. Non c'è una prova, uno straccio di prova che possa sostenere una simile pista investigativa, come conferma Nicolangelo Ghizzardi, il magistrato che indaga sull'ultimo delitto. Ma ieri è morta, ammazzata con almeno un paio di colpi alla gola, Maria Valente. Non avrebbe mai aperto a nessuno che non conoscesse. La porta d'ingresso è a vetri, coperta da una tendina. Quando qualcuno bussava, lei la scostava, spiava. Ma potrebbe, ieri mattina, averla lasciata aperta. I vicini di casa l'hanno vista per l'ultima volta alle 8,30. L'ha ritrovata il figlio, Mario. Erano le 11. La porta dell'appartamento era socchiusa, non era stata forzata. Lei sul pavimento, la casa a soqquadro. Maria Valente, vedova dall'89, viveva con la sua modesta pensione sociale. Ceduta la sua attività commerciale, una tabaccheria, a uno dei suoi quattro figli, era sempre in quel miniappartamento di via Ardigò: al piano di sotto una piccola cucina, al primo piano la camera da letto. Non si sa che cosa il killer abbia rubato. Qualcosa di sicuro: non soldi (che non c'erano), né preziosi (che la donna non aveva). Ma qualcosa sì. I carabinieri pensano a un oggetto apparentemente senza valore, o a un documento. Prima di fuggire, l'assassino si è avvicinato al lavabo, si è lavato le mani sporche di sangue. L'arma non è stata ritrovata. Quando i carabinieri sono arrivati in quella stradina lunga appena 30 metri, la scena non è stata diversa da quella che videro il 14 maggio a Castellaneta, pochi chilometri da qui: casa di Pasqua Ludovico, 86 anni, piano terra. Pensionata anche lei, vedova. Si pensò al serial killer. No: i suoi aguzzini sono stati arre¬ stati. Prima di sgozzarla le avevano rubato un anello, una collanina d'oro e 300 mila lire. Due anni fa a Palagiano venne ammazzata Celestina Commessatti, 76 anni. Sgozzata. Uno dei due rapinatori che saccheggiò la sua abitazione è stato condannato. Ma in questa miscela di delitti risolti e di delitti insoluti c'è qualcosa in comune: la tecnica, il coltello o il temperino, comunque il colpo alla gola. Dando per buona l'azzardata (al momento) ipotesi del serial killer, dovremo unire questo ad altri cinque assassini! avvenuti tra la provincia di Foggia (quattro) e Canosa di Puglia, Bari (uno). Tutte donne sole, che hanno aperto la porta e sono state ammazzate con un coltello o un giravite. Tonio Aitino I carabinieri impegnati nei rilievi all'ingresso della casa dell'anziana uccisa
Persone citate: Commessatti, Ghizzardi, Maria Valente
Luoghi citati: Canosa Di Puglia, Castellaneta, Palagiano, Puglia, Taranto
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