«Ho vinto alla lotteria»

Padova, dubbi sul ricco imprenditore: sarebbe coinvolto in una truffa Padova, dubbi sul ricco imprenditore: sarebbe coinvolto in una truffa «Ho vinto alla latteria» Ma sulla confessione nasce un giallo PADOVA. E' stato vincitore per un giorno di due miliardi, forse il primo fortunato a confessare pubblicamente la sua ricchezza piovuta dal cielo. Ma c'era qualche dettaglio che non quadrava nel suo racconto. Nessuno ha visto il tagliando primo estratto, innanzitutto. E poi certi precedenti giudiziari gettavano una luce poco limpida sul personaggio. Alla fine è stato lo stesso Giorgio Caltarossa a fare parziale retromarcia. Padovano, affarista con la passione per le case antiche e le belle auto, a un cronista del «Mattino» di Padova aveva raccontato di aver vinto i miliardi della Lotteria nazionale di Genova, Ascoli Piceno e Giffoni. Assediato da altri giornalisti, si era poi rifiutato di confermare la notizia. Ieri sera è arrivata l'indiscrezione che mette definitivamente in discussione il suo racconto. L'ammontare della vincita corrisponde esattamente alla cifra di una truffa che coinvolgerebbe, oltre a lui, altre dodici persone e sulla quale sta indagando il pm padovano Paolo Luca. Al centro delle indagini vi sarebbe un notaio con studio a Padova. E proprio a mi notaio Caltarossa afferma di aver consegnato il biglietto estratto. Lo stesso Caltarossa sarebbe accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in relazione all'acquisto di una villa, Ca' Barbaro, a Baone. L'acquirente era la Cometa srl, una società di proprietà della moglie del presunto vincitore, Anna Falaguasta. Secondo gli inquirenti, prima ancora dell'effettiva acquisizione delle proprietà annesse alla villa, il cui valore era di gran lunga superiore alla casa patrizia, Caltarossa avrebbe ottenuto da un notaio una falsa certi- ficazione di acquisto che gli sarebbe servita per vendere la stessa proprietà. In base ai progetti, uno degli immobili di Ca' Barbaro doveva essere trasformato in maneggio per cavalli da corsa, mentre la villa doveva diventare una casa di riposo di lusso. I lavori sarebbero stati però improvvisamente abbandonati. Nel passato giudiziario di Caltarossa figurano anche due assoluzioni, per una storia di fucili da caccia sequestrati dai carabinieri in una sua abitazione di Terassa Padovana e per una rapina che risale all'aprile del 1973, in cui vennero coinvolte altre due persone. Dai contorni ancora oscuri è infine un'altra vicenda emersa dopo l'acquisto di Ca' Barbaro e relativa al furto di un arsenale da collezione trovato all'interno della residenza patrizia. Il racconto del presunto fortunato era stato prodigo di particolari: «Riderò in faccia a qualcuno e aprirò una fabbrica nella zona, oppure andrò a vivere in Lussemburgo». Caltarossa, 49 anni e due figli, opera nella compravendita di terreni e immobili. Pare sia proprietario di un vasto appezzamento di terra adibito a riserva di caccia, di alcune antiche ville e di automobili prestigiose, compresa una vecchia Rolls Royce che si era fatto arrivare dall'Inghilterra. Il biglietto vincitore della lotteria di domenica scorsa lo avrebbe comprato nell'area di servizio di San Pelagio. «Di solito tiro dritto fino a casa lungo l'autostrada per Monselice - aveva spiegato -. Ma quel giorno mi sono ricordato di una commissione che dovevo fare e mi sono fermato. Ho visto i biglietti e ne ho comprato uno. Un gesto quasi meccanico, mai avrei pensato di vincere». L'uomo si sarebbe ricordato del tagliando dopo aver sentito in tivù la notizia dell'estrazione. Proprio quello che ci aspetteremmo di sentirci raccontare da un vincitore qualsiasi, se i vincitori qualsiasi parlassero delle loro fortune. [r. cri.] Giorgio Caltarossa. A destra Ca' Barbaro, una delle ville dell'affarista sul cui acquisto la magistratura sta indagando

Persone citate: Anna Falaguasta, Giffoni, Giorgio Caltarossa, Padovano, Paolo Luca

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Baone, Genova, Inghilterra, Lussemburgo, Monselice, Padova