Algeria la notte degli orrori
Algeria, la notte degli orrori MAGHREB La vendetta dei fondamentalisti: massacrati donne e bambini Algeria, la notte degli orrori Sgozzati, decapitati e bruciati vivi ALGERI. In una sola notte, tra domenica e lunedì, altre 70 persone sono state assassinate dai fondamentalisti islamici a sud di Algeri. La tecnica usata è sempre la stessa. Approfittando delle tenebre, hanno circondato villaggi isolati, sono entrati nelle case sgozzando, facendo a pezzi o bruciando vivi gli abitanti. Gli assassini Hanno portato via anche quindici donne, sette delle quali bambine. L'inaudita ferocia delle stragi che si ripetono quasi ogni notte nella pianura alle spalle della capitale, suona come una vendetta e una risposta all'uccisione del capo del Gruppo islamico armato (Già) Antar Zouabri, avvenuta negli stessi luoghi una settimana fa, durante un'operazione dell'esercito che ha eliminato più di un centinaio di terroristi sorprendendoli nei loro rifugi. «Le prossime settimane saranno dure per gli abitanti della zona aveva profetizzato un ufficiale -. Quelli che non abbiamo preso vorranno dimostrare al mondo di essere ancora vivi. Sanno che il metodo migliore è quello delle stragi». Sui muri deUe case dove di notte passano armati di ascia e coltello i fondamentalisti, al mattino si legge «morte e distruzione», scritto col sangue delle vittime. Uno dei sopravvissuti ai massacro ha raccontato di essere stato svegliato dalle urla, di essere uscito in strada e di essersi trovato di fronte «una scena da film dell'orrore. Uomini e donne mezzi nudi correvano gridando e cercando di sfuggire agli assassini che li agguantavano per il collo e li sgozzavano». Nella stessa notte sono stati assassinati 22 abitanti del villaggio di Aonaria, nella regione di Medea. Fra le vittime, un neonato e una donna in stato interessante. Il quotidiano El Khabar ha riferito che a Sula, a venti chilometri dalla capitale, quattro civili sono stati uccisi a un falso posto di blocco. Nel piccolo centro di Massuma, non lontano da Bufarik, due bambine di sei e otto anni sono morte nell'esplosione di un ordigno e a Sidi Bel Abes un'altra persona ha perso la vita in un attentato. In questo turbinio di eccidi, è difficile tenere il conto dei morti ma, secondo i giornali algerini che riportano puntualmente le stragi, i civili massacrati dai terroristi dalle elezioni del 5 giugno ad oggi non sono meno di 500. Alla fine del 1996, stime americane fissavano in oltre 60.000 le persone morte nella guerra che oppone le autorità e gli estremisti islamici dal 1992. Il presidente Liamine Zeroual, uscito dalle elezioni del mese scorso, le prime democratiche in Algeria, parla di «terrorismo residuo». In effetti, gli integralisti islamici hanno perso il confronto con i militari. Le stragi non h rendono certo credibili come forza di governo né in Algeria, né tra i Paesi islamici fondamentaUsti che li appoggiavano e che h finanziavano. La sconfitta mihtare ha accentuato le divisioni interne ed ha stravolto la strategia degli estremisti islamici cui non è rimasta che l'arma del terrorimo fine a se stesso. Le bande armate scorrazzano ancora in certe aree del Paese come la piana della Mitidjia, alle spalle di Algeri, o i primi contrafforti dell'Atlante, ma non controllano più il territorio come due anni fa. Le autorità calcolano che gli uommi armati siano qualche migliaio. Ad isolare il terrorismo, hanno contribuito senza dubbio la scelta democratica delle elezioni e il recupero deU'islamismo moderato di Hamas, oltre al reinserimento nel gioco parlamentare di formazioni vicine al disciolto Fronte islamico di salvezza che cinque anni fa scatenò il terrorismo, [ansai Una manifestazione di donne ad Algeri
Persone citate: Antar Zouabri, Liamine Zeroual, Sula
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