Niente «affidamento» per Cusani

«affidamento» per Cusani Resta in carcere Niente «affidamento» per Cusani MILANO. Con 5 pagine di motivazione, è stata respinta dal tribunale di sorveglianza la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali presentata nei giorni scorsi da Sergio Cusani, il finanziere condannato a 4 anni di reclusione per la vicenda Eni-Sai. Secondo i giudici, Cusani, prima di poter ottenere dei benefici di legge, deve attendere l'esito, previsto per il prossimo autunno, del suo primo processo che lo ha visto condannato in primo grado e in appello a 6 anni di reclusione. Solo allora potrà ripresentare la sua istanza. Per ora il tribunale ha riconosciuto uno sconto di tre mesi per buona condotta. L'ex finanziere, impegnato nel lavoro di difesa dei detenuti all'interno di San Vittore, aveva chiesto anche di poter lavorare nel carcere di giorno e tornare a casa di notte. «C'era una possibilità su cento che la mia richiesta venisse accolta. E' una richiesta inusuale, me ne rendo conto. Se l'accoglievano era meglio, ma va bene comunque». Così ha commentato la decisione lo stesso Cusani parlando ieri con due consiglieri regionali, Carlo Monguzzi (verdi) e Alessandro Patelli (Lega Nord), a suo tempo inquisito per il finanziamento illegale ricevuto da Carlo Sama di 200 milioni. «Cusani sta bene, è sereno, è molto tranquillo e convinto del lavoro che sta portando avanti nel carcere». L'ex finanziere ha incontrato i due consiglieri nella stanza destinata ai reclusi che stanno lavorando alla costruzione della «Carta europea dei detenuti», di cui Cusani è uno degli ispiratori. «(Abbiamo parlato con lui della decisione del tribunale di sorveglianza e soprattutto dell'Agenzia di solidarietà per il lavoro. Cusani - dice Patelli - ha definito sereno il clima dell'udienza in camera di consiglio». «H procuratore De Petris - avrebbe detto Cusani - ha usato parole garbate, non solo di riconoscimento dell'attività svolta ma addirittura di encomio». Dal canto suo, il sindaco di Milano Gabriele Albertini, ha dichiarato che il progetto del Comune per il reinserimento dei detenuti «andrà avanti. Noi consideriamo Cusani una persona adeguata per partecipare all'iniziativa. Può essere che questa collaborazione possa essere realizzata in un momento diverso, ma nulla toglie alla validità del progetto». [r, m.j Sergio Cusani Sergio Cusani

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