Finanziamento passa la proroga di R. I.

Violante: sui regolamenti meglio evitare voti al buio Ci sarà tempo fino al 31 dicembre per versare il 4 per mille ai partiti Finanziamento, passa la proroga Scoppia la polemica. Segni: un vero scandalo ROMA. Via libera alla proroga dei termini per il versamento del quattro per mille dell'Irpef a favore di partiti e movimenti politici. Montecitorio ha approvato la norma, già approvata dal Senato con 274 sì, 83 no e 21 astenuti. Forza Italia e Patto Segni hanno votato contro, i Verdi si sono astenuti, An ha lasciato libertà di coscienza ai propri deputati. Favorevoli gli altri gruppi: Sd, Ppi, Prc, Ccd, Cdu, Lega. In dissenso dai suo gruppo, ha votato contro anche Fabio Di Capua, della Sinistra Democratica. Ora Montecitorio dovrà approvare il decreto legge nel suo complesso: disciplina infatti anche altre proroghe. Una seduta animata e nervosa, quella con cui Montecitorio ha prorogato al 31 dicembre i termini per poter destinare il quattro per mille dell'Irpef a partiti e movimenti politici: cinquanta gli emendamenti presentati (quattro quelli interamente soppressivi dell'articolo 2), di cui quaranta sottoscritti dal solo Marco Taradash. E proprio il deputato azzurro ha tenuto banco, incalzando i rappresentanti del governo (chiedendo ripetutamente al ministro Bogi e al sottosegretario Marongiu se sia vero che il ministero delle Finanze avrebbe già emanato una circolare anticipando la ripartizione dei contributi ai partiti) e gli schieramenti favorevoli alla proroga. «Non posso far a meno di rilevare - ha detto rivolgendosi ai banchi della Lega Nord - questo asse che va dai Ccd fino a Rifondazione Comunista. Evidentemente i padani fanno accordi con Roma solo quando si tratta di soldi». «E' una restaurazione sfacciata e impudente - ha commentato Mario Segni -. Credo anche che sarà inutile. Neppure dieci anni di proroga basteranno a convincere gli italiani a dare i soldi ai partiti. Un'operazione scandalosa». Mentre il capogruppo del Patto Segni Diego Masi ricorda che «i deputati del Patto Segni hanno votato contro la riapertura dei termini del finanziamento pubblico in coerenza con il precedente voto negativo dato alla legge». Il decreto proroga al 31 dicembre la possibilità per i cittadini di destinare il quattro per mille delle imposte dovute allo Stato al finanziamento di partiti e movimenti. Potranno infatti spedire la scheda al Centro imposte dirette. Si prevede anche lo «slittamento» dal 30 giugno al 30 settembre del termine per le tasse di successione decisa perché l'assoluta novità «della disciplina dei tributi ha colto impreparati i contribuenti». [r. i.]

Persone citate: Bogi, Diego Masi, Fabio Di Capua, Marco Taradash, Mario Segni, Marongiu, Verdi

Luoghi citati: Roma