Zidane: ora voglio i gol di Fabio Vergnano
Il francese esce allo scoperto e prenota un ruolo da leader Il francese esce allo scoperto e prenota un ruolo da leader fidane; ora voglio i gol «La fiducia di Lippi mi ha caricato» CHATILLON DAL NOSTRO INVIATO Quando Zidane avrà maggior padronanza della lingua italiana cadranno tutti gli alibi. E nessuno potrà più giustificarlo, adducendo difficoltà di comunicazione, se il francese dai modi educati renderà nota la propria verità e verrà travisato. Per ora Zizou si arrangia come può. Esprime con un vocabolario povero concetti importanti, si arrabatta e poi si arrabbia se qualcuno non interpreta nella maniera esatta il suo pensiero. L'ultimo incidente di percorso risale a domenica. «Non ho mai detto di voler giocare più avanti», ha protestato Zidane dopo aver letto i commenti alla prima amichevole stagionale. Per colpa di questo piccolo malinteso ha dovuto giustificarsi con Lippi. Poi ha chiarito meglio il senso delle proprie frasi nel dopopartita: «Non ho pretese, la posizione che occupo adesso - la stessa della scorsa stagione - mi va bene e mi permette di partecipare concretamente al gioco della squadra». Zidane ha capito che adesso deve uscire allo scoperto. Un anno di attesa, costellato da qualche prestazione di altissimo livello, gli è servito per appropriarsi definitivamente del ruolo assegnatogli da Lippi. Zidane l'atipico, Zidane il fenomeno, Zidane il perfezionista non si nasconde, sa che il destino della Juve dipende anche da lui. In partite tutte in discesa, come quella di domenica, potrà affacciarsi spesso in zona gol, approfittando degli spazi che gli aprono le due punte. Altre volte dovrà essere più prudente, come ha spiegato Lippi. In ogni caso le sue certezze crescono di giorno in giorno: «Ora ho la testa più li- bera e posso giocare come so e voglio. I due gol di domenica contano poco, ma mi caricano. Devo essere più regolare come goleador, non possono bastarmi le 7 reti in 38 partite della scorsa stagione. Voglio segnare di più». Speranze estive di un campione che per qualcuno era un rebus e che invece andava soltanto atteso e aiutato. Lippi l'ha difeso, la Juve ha rifiutato offerte da capogiro, sicura di aver puntato su un cavallo vincente. Ora per il tecnico bianconero Zizou ha pochi rivali in Europa. Il francese con il solito filo di voce, con quel tono pacato di chi protagonista vuole esserlo con i fatti non con le parole, aggiunge cercando la massima chiarezza: «La stima dell'allenatore è una spinta in più, anche se io voto per Monterò, il miglior giocatore in Europa. Adesso tocca a me non deludere. Mi piace questa Juve, così uguale a quella dello scudetto. Sapevo che bastavano pochi ritocchi per continuare a far bene. Non c'è più Vieri, un amico in campo e fuori, ma vi raccomando Inzaghi. Lui i gol li farà sempre. E non trascurate Fonseca. Spero che ritrovi la condizione di due anni fa, poi diventerà la nostra arma in più. Dopo la partenza di Boksic è diventato il mio compagno di stanza. E' già un amico». Non ci sono nubi all'orizzonte. Zidane viaggia spedito verso la stagione della svolta totale. Un solo, piccolo contrattempo. Un dolore al muscolo retto addominale lo obbliga a svolgere una preparazione personalizzata. Il malanno diventa in realtà un vantaggio, perché con lui Ventrone non può calcare tanto la mano. Intanto Lippi ha tolto Tacchinardi dal mercato («è il vice di Deschamps») e ha preannunciato per giovedì altri esperimenti, confermando che l'assetto tattico di centrocampo, con Di Livio a destra e Conte a sinistra, non si tocca. Fabio Vergnano Zizou Zidane promette di essere più presente in zona gol ma nega di aver criticato la scelta di Lippi che domenica non l'ha schierato a ridosso delle punte
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