Via libera per l'Ambro-Cariplo

Via libera per PAmbro-CarìpBo Alla Fondazione della Cassa milanese andrà il 29% del nuovo colosso Via libera per PAmbro-CarìpBo Sofferenze bancarie oltre ili! mila miliardi Giovanni Bazoli MILANO. La Fondazione Cariplo arriverà a detenere il 29% della società capogruppo bancaria che controllerà Cariplo Spa e Ambroveneto, per poi scendere al 22% nei cinque anni successivi. E' quanto si legge in una nota della Fondazione diffusa dopo la riunione che ha dato il via libera definitivo all'integrazione tra i due istituti di credito. La Fondazione arriverà a detenere la sua quota nella holding di controllo del nuovo gruppo per passi successivi. Prima di tutto acquisterà il 12,62% del capitale Ambroveneto dalla Cassa di risparmio di Verona a 7190 lire per azione (9499 il prezzo ufficiale di ieri in Borsa) per un totale di 455,3 miliardi. Poi salirà al 16% grazie «all'acquisto di altre azioni provenienti da partecipazioni minori nel capitale sociale dell'Ambroveneto». La nota non dice chi sarà a cedere parte delle proprie quote ma dovrebbe trattarsi, secondo quanto si è appreso, del resto del cosiddetto «gruppo lombardo-veneto» degli azionisti Ambroveneto, ossia Mittel, Ior, Istbank e San Paolo Brescia che nell'insieme controllano circa l'8,5%. Infine la Fondazione si porterà al 29% della holding, cui saranno conferite le due aziende bancarie, partecipando «in maniera più che proporzionale all'aumento di capitale del Banco Ambroveneto» che sarà deliberato mercoledì dal consiglio di amministrazione della banca guidata da Giovanni Bazoli. Il via libera dato all'operazione Ambro-Cariplo dalla Commissione centrale di beneficenza (organo amministrativo della Fondazione Cariplo) prevede che i passi finali della trattativa siano svolti dal presidente Giuseppe Guzzetti, che ha ricevuto «le deleghe necessarie per concludere il negoziato e per sottoscrivere l'accordo» con l'Ambro- mbroveneto) veneto. La riunione della Ccb è stata preceduta in mattinata da mia del consiglio di amministrazione di Cariplo Spa, la banca vera e propria, che ha approvato l'ipotesi di scissione del patrimonio immobiliare e di quello artistico nonché di partecipazioni minori. Si tratta di un passo preliminare indispensabile all'operazione Ambro-Cariplo, cui verrà conferita solo il ramo d'azienda bancaria in senso stretto. Il valore del patrimonio scisso è di 1700 miliardi, con un valore residuo per la banca di circa 8500 miliardi. Tornando alla nota della Fondazione, la Ccb «ha inoltre esaminato la possibilità che, in tempi rapidi, i dipendenti di Cariplo Spa possano partecipare al capitale della nuova capogruppo bancaria anche attraverso un aumento di capitale riservato». Infine la Commissione «ha espresso piena soddisfazione per un accordo che non solo porterà alla costituzione di un gruppo bancario di standing europeo (circa 240 mila miliardi di attivo di bilancio) ma realizzerà in tempi brevissimi la privatizzazione della più grande Cassa di risparmio del móndo consentendo alla Fondazione di dotarsi dei mezzi adeguati per potenziare la propria attività di sostegno allo sviluppo sociale e culturale, oltreché economico, del territorio di elezione». Sul fronte del credito, intanto, la Banca d'Italia ha rilevato che sono ancora in crescita le «sofferenze» del sistema bancario italiano: nell'aprile scorso l'ammontare dei prestiti di difficile recupero o incagliati è salito a quota 117.410 miliardi, contro i 116.223 miliardi di fine marzo. La crescita è di quasi il 4% rispetto all'aprile '96. Giovanni Bazoli (Ambroveneto)

Persone citate: Giovanni Bazoli, Giuseppe Guzzetti

Luoghi citati: Brescia, Milano, San Paolo, Verona