A 4 anni salva papà con il telefonino

A 4 anni salva papà con il telefonino A 4 anni salva papà con il telefonino L'uomo colto da malore sul pedalò, il bimbo chiama il 113 ROMA. Avventura a lieto fine ieri sulle acque del lago di Piediluco, nel comune di Terni, per un bambino di quattro anni che era insieme con il padre su un pedalò. Per un improvviso malore del genitore, Luigi Gregoris, 45 anni, rimasto privo di sensi, il piccolo Michele si è trovato abbandonato in mezzo al lago. Ma il piccolo non si è perso d'animo e col cellulare del padre ha chiamato il 113. La telefonata è stata raccolta dal centralino della questura di Rieti, dove ha risposto l'agente di polizia Patrizia Mincioni. Avvertiti i carabinieri della stazione di Piediluco, la donna poliziotto, capito il dramma che stava attraversando in quel momento il piccolo Michele, ha indossato le vesti di mamma e con voce amorevole ha lungamente intrattenuto al cellulare il bambino fino all'ar¬ rivo dei militari. Raggiunti, padre e figlio sono stati assistiti e ricondotti a riva. Le condizioni del genitore, presumibihnente vittima di un colpo di sole, non sono preoccupanti. La telefonata del bambino con l'agente di polizia era durata una ventina di minuti. Il momento più difficile era stato quando, ancora in attesa dei soccorsi, il piccolo Michele aveva esclamato all'apparecchio: papà non mi risponde più. Secondo quanto riferito dal maresciallo dei carabinieri che è intervenuto sul posto il bambino aveva fatto non una, ma due o tre telefonate al 113, interrompendo la comunicazione e poi premendo di nuovo il tasto della ripetizione di chiamata. La prima di queste telefonate era stata fatta dal bambino probabilmente prima che il padre perdesse i sensi, seguendo le sue indicazioni. Quando i carabinieri hanno raggiunto in motoscafo il pedalò in mezzo al lago, hanno trovato Luigi Gregoris disteso dietro ai sedai, nella parte retrostante dell'imbarcazione, privo di sensi, e il piccolo Michele seduto vicino a lui, con il cellulare ancora in mano, che in maniera piuttosto agitata ha cominciato a ripetere ai militari : papà non mi risponde, io non lo so cosa ha fatto. Il bambino è stato portato nel motoscafo mentre il maresciallo praticava un massaggio cardiaco al padre che si è ripreso poco dopo. L'uomo è stato ricoverato in ospedale per gli accertamenti e dimesso dopo qualche ora. Un caso analogo è avvenuto lo scorso anno a Padova. In quella occasione una bambina di otto anni non vedendo tornare a casa la mamma e con la sorellina che piangeva telefonò al 113 per chiedere aiuto. Dall'altra parte del filo una poliziotta, Anita D'Amore, sospettando che la situazione po teva essere delicata, mcominciò a chiacchierare con la bambina sperando di capire qualche elemento con cui individuare la casa in cui le due sorelline erano rima ste sole. Essendo la bambina molto confusa per riuscire a dare in formazioni utili sul proprio indirizzo o su dove potevano essere i genitori, l'agente chiese se, per caso, vi era qualche numero di telefono scritto sull' apparecchio telefonico, cosa che la bambina notò. Mentre la chiacchierata con l'agente continuava, i poliziotti risalirono così al padre, medico, che venne rintracciato nel suo studio. [Ansa]

Persone citate: Anita D'amore, Luigi Gregoris, Patrizia Mincioni, Raggiunti

Luoghi citati: Padova, Rieti, Roma