Waigel «Uem, rinviare è disastroso»
Waigel Waigel «Uem, rinviare è disastroso» ROMA. Un rinvio nel lancio della moneta unica porterebbe alla morte dell'intero progetto. E' quanto ha affermato il ministro delle finanze tedesco in risposta alla proposta di un altro cristiano-democratico, Kurt Biendenkopf, di rinviare il progetto di cinque anni. «Chi vuole un rinvio di cinque anni - ha detto Waigel - deve sapere che rappresenterebbe probabilmente la fine del progetto. Il che significa una battuta d'arresto di cinque anni per l'industria, l'economia, la tecnologia». Anche il ministro dell'Economia tedesco, Guenter Rexrodt, ha risposto alla proposta di Biedenkopf che l'Euro «può e deve partire secondo i tempi previsti». Se si rinvia una volta l'Euro, ha detto Rexrodt, si corre il rischio di «rimandarlo alle calende greche». Rexrodt ha chiesto di «non usare la discussione sull'euro a fini politici, perchè la questione è troppo importante». E Bernd Protzer, segretario generale della csu, l'unione cristiano-sociale bavarese ha definito la proposta di Biedenkopf «poco realistica» e «dannosa per l'economia e l'occupazione». Secondo Protzner l'Euro partirà puntualmente e su basi solide. Sull'ipotesi di Biedenkopf la posizione del governo di Bonn è stata espressa dal portavoce Peter Hausmann: «L'importante, ha aggiunto il portavoce, è che tutti i partner puntino a raggiungere l'obiettivo della stabilità e intraprendano i passi necessari. Un rinvio dell'Euro porrebbe in questione l'intero progetto». Hausmann ha poi ricordato le ripetute dichiarazioni del cancelliere Helmut Kohl secondo cui l'Euro verrà al momento stabilito e sarà una moneta stabile. Biedenkopf aveva dichiarato al settimanale «Spiegel» che il Bundesrat (Camera dei rappresentanti regionali) si era riservato di verificare autonomamente se i criteri vengono rispettati da tutti i partecipanti. In proposito Hausmann ha detto che si raggiungerebbe «una nuova qualità» se il Bundesrat volesse giudicare altri paesi. Tutti i partner, ha ricordato Hausmann, sono vincolati al Trattato di Maastricht e la tabella di marcia prevede chiaramente che nel 1998 si deciderà sulle adesioni in base ai dati 1997, che saranno allora disponibili.
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