Superdollaro senza freni vale 1800 lire

In un mese ha guadagnato il 6%. Le compagnie petrolifere aumentano i prezzi di 5-10 lire il litro In un mese ha guadagnato il 6%. Le compagnie petrolifere aumentano i prezzi di 5-10 lire il litro Superdollaro senza freni, vale 1800 lire La valuta Usa ai massimi da 12 anni, rincara la benzina MILANO. Dollaro sempre più super e super sempre più cara. Eccola qui, per ora, la morale meno piacevole di questa favola d'estate che vede Re Dollaro salire, salire e salire: sempre più forte nei confronti di tutto e di tutti, della lira (1800), del marco (1,8461), dello yen (117,15). Superdollaro, appunto, e, visto che i prezzi del petrolio - e quindi della benzina sono trattati in valuta americana, ecco la super sempre più cara: da 5 a 10 lire in più per litro a seconda della compagnia, per ora, ma c'è già chi prevede prossimi rincari sulla base di una proporzione quasi matematica, 5 lire di aumento della super ogni 30 lire di rafforzamento del dollaro sulla lira. Per l'Unione Petrolifera, comunque, nonostante i rincari, il prezzo medio della benzina è «mediamente inferiore alla punta toccata a marzo». Inoltre, sostengono i petrolieri, se il dollaro si dovesse mantenere fino a fine anno su questi livelli alti la fattura petrolifera complessiva dell'Italia non dovrebbe discostarsi di molto da quella del '96, visto che il prezzo del greggio è sceso. Quello del dollaro sembrava un fuoco di paglia, un'impennata estiva guidata in parte dalla speculazione che è sempre pronta a cogliere ogni voce sui mercati finanziari e in parte da un ragionamento che ha preso corpo tra i cambisti e gli analisti qualche settimana fa: l'Euro, si diceva, partirà anche secondo i piani e i tempi stabiliti dall'unione monetaria ma non sarà quella moneta forte che soprattutto l'America temeva. E tanto è bastato, in aggiunta ai dati sull'economia statunitense che sembrano macinare record dopo record quasi a dar manforte al rialzo continuo di Wall Street (altra crescita, altri 50 punti in più, ieri), a far di un dollaro che vivacchiava il grande protagonista dell'estate delle monete. Un vero e proprio boom, quello del biglietto verde. Ieri, verso le quattro del pomeriggio, dopo una partenza a razzo su tutti i merca- ti, ha addirittura sfondato la soglia delle 1800 lire. Bisogna tornare indietro di dodici anni - luglio 1985 - per ritrovare un dollaro così forte. A dir poco trionfale il recupero del 6% sulla lira negli ultimi trenta giorni. Quotato due lire più delle 1700 nell'ultimo giorno di giugno, dieci giorni dopo Re Dollaro aveva già sfondato quota 1715, poi, da metà luglio l'impennata: 1739 lire il 14 luglio, quasi una nuova presa della Bastiglia, 1743 lire il 15 luglio, 1744 lire gio- vedi 17, il giovedì dei record che, in barba al fatidico 17, infiammarono la Borsa, i Btp, i future e chi più ne ha ne metta. In Italia tutti gli occhi erano puntati sul miracolo di piazza Affari e intanto Superdollaro si affermava ovunque schiacciando ogni moneta, a cominciare dal «nemico» marco, l'ex marco uber alles penalizzato dalla crisi tedesca e dall'impossibilità della Bundesbank, proprio per via della crisi, di fare l'unica mossa che renderebbe di nuovo più ap¬ petibile la moneta tedesca: aumentare i tassi. E così, proprio ieri, qualche ora prima dello sfondamento di quota 1800 lire in Italia, Re Dollaro ha fatto segnare a Francoforte il nuovo massimo storico (1,8461 marchi), massimo mai più toccato dai tempi del crollo del muro di Berlino, nel novembre dell'89, quando il socialismo reale si sbriciolava in tutto l'Est europeo e il capitalismo - con il dollaro come simbolo trionfante celebrava la sua vittoria. Reazioni da Francoforte? Per ora, nessuna: solo se verrà sfondata quota 1,90, dice chi sa, sarà inevitabile una mossa comune delle banche centrali europee. Marco debole, Euro in prospettiva meno temibile del previsto, speculazione prontissima a sfruttare i nuovi scenari di guerra (valutaria). Come sempre, il circolo virtuoso o vizioso che sia - si è rimesso in moto sfruttando ogni evento, ogni voce, ogni dato: e così, un po' come succede regolarmente a Wall Street, tutto «complotta» ad alimentare il rialzo del biglietto verde a Tokyo come a Zurigo, a Milano come a Parigi. Tutto fa Superdollaro, a cominciare, come giusto, dal buono stato di salute dell'economia Usa. E proprio dai dati congiunturali americani in arrivo, prevedono adesso gli analisti, il dollaro potrebbe trarre nuova linfa. Occhi puntati, insomma, sugli schermi a scrutare, oggi, come saranno le statistiche trimestrali sul costo del lavoro negli Usa e poi, venerdì, sul dato complessivo sull'occupazione Usa: se saranno entrambi positivi, come un po' tutti prevedono, difficilmente Re Dollaro rallenterà la propria corsa. Almeno per ora. Alla faccia delle perplessità di molti: «I guadagni del dollaro sono stati troppo rapidi giura più di un cambista - ma giorno dopo giorno, quando qualcuno da qualche parte del mondo ricomincia a comprare, nessuno può tirarsi indietro, nessuno». Armando Zeni Gli operatori prevedono altri rialzi, spinti dalla buona salute degli Stati Uniti e dalla crisi tedesca ★ ★* * ******* t****** • * * * * * * ****** ****** 4 » QUOTAZIONE DOLLARO/LIRA "Lo quotazione di 2200 lire, che da allora non è stata più raggiunta, fu l'effetto di un acquisto anomalo effettuato dal Sor» Paolo di Torino per conto dell'Eni che ebbe anche lunghi strascichi giudiziari 1764,89 |74«,5© liili 1483,50 1212,85 W7/8S 19/7/85 15/7/86 15/7/87 14/7/88 14/7/89 }6/7{^. ^J91 U/7/94 17/3/95 14/7/95 W?/% 14/7/97 22/7/97 28/7/97

Persone citate: Zeni