finanziamento, Pannella picchetta Montecitorio

finanziamento, Pannella picchetta Montecitorio Conferenza stampa con i militanti stesi per terra. Appello all'ex pm per fermare «la proroga della rapina» finanziamento, Pannella picchetta Montecitorio II leader riformatore accusa «i ladri del regime partitocratico» LA PROTESTA IL 4 PER MILLE NEL MIRINO RESIDIO d'eccezione, ieri a Montecitorio. Niente cortei, niente sfilate. Per l'occasione, un gruppo di militanti referendari - fra cui i sette impegnati da una settimana nello sciopero della fame - si è disteso a terra per sostenere nel modo più originale e redditizio possibile l'ennesima sfida raccolta da Marco Pannella, ovvero la denuncia del voto sulla proroga del 4 per mille previsto oggi alla Camera. Pensionati i «fantasmi» mobilitati in occasione della «crociata» proreferendum, di loro sono rimasti soltanto i lenzuoli, accortamente riciclati per consentire ai manifestanti di sdraiarsi al suolo e scandire da lì i loro slogan. Tutti giù per terra sotto il solleone, coperti da cartelli recanti gli slogan per l'occasione: va detto, mai come questa volta la protesta é partita dal «basso». Originalità a tutti i costi, provocazione fine a se stessa? Pannella e soci, infatti, sono convinti che a trovarsi lunga e to è grave: il decreto di proroga già approvato il 17 luglio dal Senato - prevede infatti che la cedola da allegare alla dichiarazione dei redditi - con cui si può destinare il 4 per mille delle imposte ai partiti possa essere spedita fino al 31 dicembre. «Sono incapaci di portare avanti una qualsiasi politica - ha affermato Pannella - senza essere ladri di verità, di denaro e di legalità. Il Paese ha bocciato il 4 per mille ai partiti e la proroga è una vergogna». Non solo: uno dei sette protestatari che si sono autoimposti il digiuno, Rita Bernardini, ha spiegato che i partiti hanno deciso la proroga «quando si sono resi conto che solo una piccolissima parte dei contribuenti gli aveva versato il contributo». Nessuna risposta dalle autorità, per il momento: né il presidente della Camera Violante né i capigruppo dei vari partiti - invitati ad un confronto - hanno dato segni di attenzione. No comment anche da parte di Antonio Di Pietro, al quale Pannella ha lanciato un appello perché dica la sua. Niente da fare: per ora il novello candidato dell'Ulivo risponde con il silenzio. Questo non significa che Pannella disarmi, anzi: proprio ieri ha spiegato di continuare a sperare in un intervento dell'ex pm «per fermare la proroga della rapina». Gli ha persino chiesto di firmare i 32 referendum che da questa mattina saranno disponibili nelle segreterie dei comuni italiani e negli studi notarili. Caro Di Pietro, se ci sei... Alessandro Mondo La manifestazione di ieri dei referendari distesi per protesta a terra in piazza Montecitorio distesa sia la democrazia italiana, «derubata dai ladri del regime partitocratico». Dicono proprio così, nei loro megafoni. Con queste parole è iniziata la conferenza stampa di Pannella, sdraiato come gli altri di fronte al portone di Montecitorio. Bando ai privilegi, il momen¬