Annegano per prendere la palla

Annegano per prendere la palla Annegano per prendere la palla Bergamo, duefratelli inghiottiti dal fiume BERGAMO. Non ci ha pensato un attimo, non ha calcolato neppure per una frazione di secondo il rischio che avrebbe corso: quando ha visto il fratello annaspare in mezzo alla corrente, si è gettato in acqua nel tentativo di salvarlo. Ma quando l'ha raggiunto, l'altro gli si è avvinghiato impedendogli di nuotare e lo ha trascinato con sé sul fondo. Sono morti così Paolo e Salvatore Mendolicchio, due fratelli di 17 e 15 anni di Pozzo d'Adda, nel Milanese. La tragedia è avvenuta ieri a Fara d'Adda, nella Bassa bergamasca. I due, con una decina di amici, avevano raggiunto la spiaggia vicino alla diga Retorto, all'altezza di una delle anse dell'Adda. Sono le 14 quando i ragazzi arrivano in riva al fiume. Hanno con sé radio, giornalini e un mazzo di carte. Qualcuno ha portato anche un pallone per una partitella prima di tuffarsi. Verso le 15 uno degli amici estrae dalla sacca la palla e invita gli altri a giocare. Pochi minuti dopo il pallone finisce in acqua, proprio accanto alla riva. Il più vicino è Salvatore Mendolicchio, il minore dei fratelli: non sa nuotare, ma la palla è talmente a portata di mano che sembra un gioco da ragazzi recuperarla. Il giovane si sporge per afferrarla, ma scivola in acqua. La corrente, che in quel punto del fiume è forte, lo trascina immediatamente al largo. Salvatore urla, tenta affannosamente di rimanere a galla. Gli amici sono impietriti, increduli. Diranno poi ai carabinieri: «E' stata una cosa talmente fulminea che non abbiamo avuto il tempo di reagire». L'unico a rendersi conto di quanto sta accadendo è Paolo: grida al fratello di rimanere calmo, ma l'altro è in preda al panico, si agita, va sotto, riaffiora, torna a strillare disperato. Paolo si tuffa e raggiunge il fratello che si aggrappa a lui impedendogli di nuotare. Dalla riva gli amici e gli altri bagnanti assistono impietriti alla scena. I fratelli ormai sono sempre più lontani, trascinati dalla corrente a una cinquantina di metri dal punto dove sono caduti in acqua. Poi i due spariscono, inghiottiti dal fiume. Solo allora scatta l'allarme: qualcuno avverte le ambulanze, i vigili del fuoco di Treviglio e i «uabinieri di Fara. Ma ormai non c'è più nulla da fare. Non resta che chiamare i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano che perlustrano il fiume alla ricerca dei due corpi. Quello di Salvatore viene recuperato alle 17,15 a un centinaio di metri dalla spiaggia. Venti minuti più tardi i sub trovano anche il cadavere di Paolo. Stefano SerpeEiSni

Persone citate: Fara, Salvatore Mendolicchio

Luoghi citati: Bergamo, Milano, Treviglio