Se portiamo la Bibbia in vacanza

Polemica sulle accuse lanciate dal procuratore di Palermo. Dini: l'ultima parola spetta al Parlamento PANEALPANE Se portiamo la Bibbia in vacanza ASCIANDO la Valle d'Aosta dopo una breve vacanza, il Papa ha invitato ad approfittare del maggior tempo libero consentito dalle ferie, dell'animo più sereno e disteso, per leggere qualche pagina di libro. Del Libro dei Libri. Perché non portarsi dietro, insieme alla piccozza o alle pinne, una Bibbia? Sembra un suggerimento edificante, frutto di una esperienza separata, esclusiva, vocazionale. Che cosa mai può leggere un Papa in vacanza - un vecchio Papa che sente battere più precipitose le ore - per suo diletto e conforto? Può trovare tempo per l'ultimo bestseller o magari un fumetto? Sembra anche un consiglio bizzarro perché, a chi non le ha mai lette, le Sacre Scritture promettono una sensazione di noia, di severità e tristezza. Complici certe letture e parafrasi della Messa domenicale e le improvvide citazioni finite nello stantio corteo delle «idee ricevute». Nulla in effetti è più lontano della Bibbia dall'idea corrente di evasione. Ma siamo decisamente fuori strada se evasione significa .appena ritrovarsi tutti insieme nell'epicureismo della pelle calda, della ghiottoneria e del salutismo. Chi riserverà qualche spazio alla lettura potrà «anche», senza eccessiva fatica e disdoro, soffermarsi sull'Antico e sul Nuovo Testamento. Si tratta, a una considerazione puramente laica, delle radici millenarie della nostra cultura: là si registrano, almeno nella tradizione occidentale, i conflitti più sottili e profondi all'interno dei personaggi letterariamente considerati; là un apprezzamento non aristocratico o classista dell'uomo, inteso nella sua integrità, capace di attingere il sublime anche nelle umili vesti e situazioni assegnate abitualmente al genere inferiore della commedia (sono le riflessioni sui Vangeli di un grande studioso, Erich Auerbach). Ma se il discorso appare troppo impegnativo, teniamoci al ristoro di aria aperta, di luci meridiane e velati crepuscoli, di 1 natura fraterna, che possoI no indurci ad accettare fat- ti e parabole con feriale simpatia. E chi ama le vacanze intelligenti e non si lascia sfuggire l'occasione di una chiesa vetusta, di un museo appartato, troverà in quelle pagine un utile e talora indispensabile vademecum. Restano, s'intende, i pensieri suggeriti sulla nostra vita, sul nostro cimento quotidiano. Usciamo, ad esempio, da una settimana di horror allo stato puro. L'assassinio di un uomo al culmine del successo professionale e mondano come Versace. L'uccisione, per mano della legge, dell'americano O'Dell, condannato per gravi delitti. Fatti che hanno provocato, insieme alla curiosità morbosa, accesi dibattiti di natura giuridico-morale, polemiche fondate e pretestuose. E' accettabile l'applicazione „ da parte di uno Stato della legge del taglione? Che assegna ad altri uomini" il" compito di sporcarsi le mani? E' giusto e opportuno concedere funerali in uno dei maggiori templi della cristianità a un omosessuale professo, battezzato ma non praticante? Chiedendo il suffragio della preghiera ha compromesso la Chiesa o le ha reso omaggio? («Bella immortai benefica, fede ai trionfi avvezza...»). La consuetudine con la parola biblica ci aiuta a trovare risposte meditate, sottratte a impulsi ciechi e vendicativi, a muoverci alla luce di una concezione sacrale della vita e dell'uomo, di una sospensione, turbata e misericorde, del giudizio inappellabile e della pena estrema. Ci aiuta perfino a leggere il giornale, a interpretarlo e emendarlo. Scusate se è poco, se è piccola evasione quella che ci porta fuori dalla pigrizia morale, dall'asfissia dei luoghi comuni. Lorenzo Mondo do |

Persone citate: Del Libro, Erich Auerbach, Libri, Lorenzo Mondo, O'dell, Versace

Luoghi citati: Valle D'aosta