Il Times; italiani strana gente di Fabio Galvano

Il Times; italiani strana genie Il Times; italiani strana genie Ul tentano superiori agli americani» LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Da due giorni, più che l'esecuzione di Joseph O'Dell che resta in Inghilterra e in quasi tutto il mondo un illustre sconosciuto, è stata la reazione emotiva degli italiani a «fare notizia» sui giornali inglesi. Ed è all'Italia e non a O'Dell che il «Times» ha dedicato ieri un editoriale in cui cerca di analizzare le «lacrime di Roma», di spiegare perché l'Italia si sia mossa con tanto affanno e con tanto vigore - unico Paese al mondo - per salvare quel «eliminale condannato». Il giornale riesce a evitare il tono di dileggio concentrato in inchiostro su molte altre pagine anglosassoni: non arriva a parteggiare per quella Roma che «prova un certo senso di superiorità rispetto a Richmond», ma è con simpatia che registra il nostro «tranquillo orgoglio» per un nostro presunto «senso di compassione e perdono in tali questioni». Certo, che l'Italia si sia scaldata tanto non per «un eminente personaggio o un eroe nazionale» ma por un criminale lascia perlomeno perplessi questi inglesi sempre comunque educati nel rispettare le opinioni altrui. La mobilitazione di Scalfaro, Prodi e Orlando sul fronte politico, del Papa (e in seconda battuta di Madre Teresa) su quello religioso, per non parlare delle «scene emotive come quelle per Gianni Versace», solleva molti perché. «Questa crociata - commenta il "Times" - dice molto sull'Italia e sull'atteggiamento degli italiani. In quasi tutti i Paesi europei la pena capitale è stata abolita su iniziativa delle élites superando le obiezioni dell'opinione popolare. Non in Italia, dove una miscela di insegnamento cattolico e di repulsione per l'amministrazione della morte sanzionata dallo Stato durante la dittatura fascista (specialmente in Abissinia e in Albania) ha portato all'abolizione di quello strumento subito dopo l'esecuzione di Mussolini. Tale decisione è tuttora condivisa da una schiacciante maggioranza». Certo, osserva il giornale: ci sono punti interrogativi sulle prove del Dna usate contro O'Dell. «Ma la maggior parte degli italiani si sarebbe opposta alia sentenza anche se la sua colpevolezza fosse stata provata oltre ogni dùbbio». Quello che sembra sorprendere il «Times», semmai, è la dietrologia italiana: il ritenere, per esempio, che il governatore abbia rifiutato la grazia «per rafforzare le sue ambizioni elettorali». In definitiva il caso O'Dell, si afferma, è emblematico dei rapporti italo-americani, con l'apparato costituzionale Usa «ammirato» dagli italiani alle prese dei loro politici e del loro governo. «Che quella stessa società, normalmente così avanzata, possa amministrare la pena di morte, e per giunta con apparente entusiasmo, è visto con stupore e orrore». Lo stupore e l'orrore che fanno provare a Roma un senso di superiorità rispetto a Richmond e che fanno annotare al resto del mondo la strana frenesia italiana per il caso O'Dell. Fabio Galvano ibune taliani ÌSK ngono killer> £<*H*.'Vi <tf fc,*. '£9*3 foi-i «»H »i» ttfc»tf L'Herald Tribune «Gli italiani piangono un killer>

Persone citate: Gianni Versace, Joseph O'dell, Madre Teresa, Mussolini, Prodi, Scalfaro