Maltempo e troppa neve Il Cervino chiude ai turisti di Enrico Martinet

Vietate le scalate sia sul versante italiano che su quello svizzero. Le guide: siamo disoccupate Vietate le scalate sia sul versante italiano che su quello svizzero. Le guide: siamo disoccupate Maltempo e troppa neve 11 Cervino chiude ai turisti AOSTA. Si nega il «più nobile scoglio d'Europa», come lo aveva ribattezzato John Ruskin: nasconde ormai dall'inizio dell'estate la sua vetta tra le nubi. E la neve fa il resto, rende pericoloso qualsiasi versante della guglia e così niente Cervino. Non si sale né dalla Svizzera, per la cresta dell'Hòrnli, né da Cervinia, lungo la Sud. «Oltre la capanna Carrel - dice la guida alpina Giuliano Trucco -, non si va». Molte guide rimangono con le braccia incrociate. Certo vi sono altri 4000 da scalare, altre guglie, ma gli alpinisti vogliono arrampicarsi sul Cervino e arrivare fino in vetta, ai 4478 metri. Non si accontentano del Breithorn o del Grand Tournalin. «Le richieste sono molte - dice Trucco -, ma la salita non si può proprio fare. Il pericolo è enorme. Non è neppure una questione di troppa neve, ma della sua qualità, è instabile, inavvicinabile. Ne riparliamo fra dieci giorni». Un'altra estate così nessuno la ricorda a Cervinia. A Zermatt gli svizzeri parlano di un altro anno maledetto per le pessime condizioni della montagna, ma era nell'Ottocento. Quindici anni fa soltanto una cordata riuscì a compiere in queste condizioni la salita sul versante italiano, quella della guida di Cervinia Jean Bich. Nessun altro tentò. E in questa fredda estate non ci sono guide di Cervinia o Zermatt che abbiano provato, basta un'occhiata, o al più una binocolata per decidere di lasciar perdere. «Inutile tentare - dice Trucco - le condizioni sono impossibili. Quindi sconsigliamo a tutti di salire». Ma c'è chi ha fatto migliaia di chilometri per coronare il suo sogno alpinistico e di arrendersi alla neve non ne vuole proprio sapere. Come i 36 ucraini in campeggio a Cervinia che hanno fatto due tentativi. Tre cordate hanno provato il più difficile versante italiano, ma non sono riusciti a superare la capanna Carrel a 3835 metri, altre due invece sono andate a Zermatt per la cresta Hofnli. Sono giunte all'omonimo rifugio. Per ridiscendere hanno impiegato 18 ore. E sono rientrati al limite delle loro risorse fisiche. Ora sono in campeggio a guardare cielo e Cervino, in attesa che il sereno duri così a lungo da poter assestare la neve e riprovare. Il Matterhorn, come gli svizzeri chiamano il Cervino, «vietato» mette in crisi le guide alpine di Zermatt e il turismo. «Il Cervino e la vicina Dent Bianche non sono mai stati così innevati e ciò rischia di rovinare in pieno la stagione turistica», ha detto Dieter Ulrich dell'istituto svizzero di meteorologia. l l e , . E all'ufficio del turismo della cittadina svizzera dicono sconsolati: «Tra un po' comincerà la fine della stagione prima ancora di cominciare». Il versante italiano ha l'aspetto di una montagna himalayana, con il grande «zoccolo» insolitamente bianco. Le undici corde che s'inseguono fino alla vetta per aiutare gli alpinisti nei punti più difficili sono ricoperte da neve e ghiaccio. E i fulmini hanno fuso gli anelli d'acciaio della «scala Jordan», sotto la vetta. «Dovremo sostituirla», dice Giuliano Trucco. Il Cervino è sovente avvolto da bufere e quando il cielo si apre la neve fresca fa da barriera invalicabile. Oltre agli ucraini, anche altri hanno tentato, come una guida di Alagna con un cliente statunitense, di San Francisco, venuto in Italia con l'unico scopo di salire sul Cervino. Non hanno fatto un passo oltre la «Carrel». A Zermatt insistono: «Roba dell'altro secolo, in questo non abbiamo perso neppure un anno, sempre si è arrivati in vetta al Cervino». Eppure l'Ottocento è stato un secolo più mite per le Alpi Pennine: Edward Whymper conquistò la vetta del Matterhorn salendo dalla Hòrnli, il 14 luglio del 1865. La neve non c'era. Enrico Martinet «Troppi pericoli» Proteste a Zermatt «Non accadeva dal secolo scorso» La parete Sud del Cervino. Le guide impongono l'alt agli scalatori perché la neve, oltre a essere tanta, presenta un manto molto instabile

Luoghi citati: Alagna, Aosta, Europa, Italia, San Francisco, Svizzera