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Dal Papa silenzio e preghiera ALCUNE DOMANDE ni dopo. Temo che molti si siano serviti di questa vicenda per giocare contro gli Stati Uniti, con il gusto della ripicca e del riscatto, una partita di ritorno. Mi ha colpito poi la compunzione gesuitica e la fretta indecente con cui molti uomini politici sono saltati a bordo dello straordinario carrozzone mediatico che si è formato nelle scorse settimane. Capisco la Chiesa cattolica: il suo silenzio sarebbe stato interpretato come un segno d'indifferenza. Capisco i gruppi di pressione umanitari per l'abolizione della pena di morte: l'interesse suscitato dal caso O'Dell ha offerto loro un'occasione per essere ascoltati. Non capisco invece gli interventi delle massime cariche dello Stato e mi chiedo se il sindaco di Palermo, accorso in Virginia per perorare la causa del condannato, non abbia anzitutto il dovere di badare ai fatti di casa propria. Tra il governatore che rifiuta la grazia per non pregiudicare le proprie ambizioni e gli uomini politici italiani che saltano sul palco- scenico per approfittare della luce dei riflettori, la differenza è meno grande di quanto non sembri. Mi ha colpito infine il dogmatismo democratico con cui i critici dell'America hanno spesso giudicato questa vicenda. Chi ha senso della storia e conoscenza del mondo non può ignorare il suo retroterra culturale, le circostanze in cui ha costruito se stessa e le radici «vecchiotestamentarie» di una parte della sua tradizione democratica. Possiamo essere ostili alla pena di morte e adoperarci perché venga abolita. Ma dobbiamo cercare di comprendere perché essa possa rispondere, in alcuni Paesi e in determinate circostanze, a un sentimento morale e religioso della vita. Per concludere vorrei fare a me stesso una domanda, a modo di provocazione. Supponiamo che la polizia americana fosse riuscita a prendere vivo l'assassino di Gianni Versace. Supponiamo che un tribunale di Miami l'abbia processato per direttissima e condannato a morte? Quanti italiani sarebbero pronti a mobilitarsi per un atto di clemenza? Quanti uomini politici manderebbero un messaggio al presidente Clinton e al governatore della Florida? Sergio Romano