Cunanan lascia un'eredità di misteri di Franco Pantarelli

IL'DRAMMA DELLA FAMIGLIA Miami, molti punti oscuri nelle ultime ore del gigolò. Gli agenti irrompono e dicono che in! Cunanan lascia un'eredità di misteri Trovato cadavere in una casa-battello. La polizia: è suicidio NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Lo hanno trovato e lo hanno trovato morto, almeno così hanno detto. La fuga di Andrew Cunanan si è conclusa in una casa-battello ancorata sul molo di Miami Beach e appartenente a un tedesco di nome Torsten Reineck che possiede anche una palestra per gay a Las Vegas e che a quanto pare è ricercato dalla polizia del suo Paese per reati fiscali. Non è chiaro se Reineck sia stato uno di quelli che - secondo ciò che si diceva nei giorni scorsi - stavano aiutando Cunanan a nascondersi. Per quel che se ne sa la polizia lo sta cercando per interrogarlo ma non è ancora riuscita a rintracciarlo. Neanche sul modo in cui Cunanan è morto si hanno certezze. Può essersi suicidato ma può anche essere stato ucciso. La polizia dice che gli agenti non hanno sparato e che per il suo eventuale assassinio «nessuno è ricercato». Ma il modo in cui questa storia si è conclusa contiene svariate stranezze. Mercoledì pomeriggio arriva la segnalazione del custode della casa di Reineck. Un uomo che somiglia a Cunanan, vale a dire alle centinaia di sue foto che a Miami Beach sono dappertutto, è entrato lì dentro, dice il custode. Gli agenti sul momento non prendono particolarmente sul serio la segnalazione perché sembra del tutto simile alle migliaia ricevute in questi giorni da tutti gli Stati Uniti. Loro, anzi, quelle segnalazioni hanno cominciato a chiamarle «gli avvistamenti di Elvis», riferendosi al fatto che ogni tanto sui tabloid spunta qualcuno a sostenere di avere visto Elvis Presley vivo e vegeto. Così si recano sul posto per questo nuovo «Elvis», giusto in tempo per sentire alcuni colpi di arma da fuoco provenire dall'interno della casa. Si mettono subito al riparo e «assumono posizione» per l'assedio, che infatti va avanti a lungo, fino a quando su Miami Beach scendono le ombre della sera. C'è davvero Andrew Cunanan lì dentro? Nessuno lo sa con certezza. Nessuno dei tentativi di stabilire il contatto con l'occupante della casa riceve risposta e alla fine, ma ormai sono già le nove, gli agenti decidono di dare l'assalto. Prima lanciano granate lacrimogene e poi, con le maschere antigas ben piazzate a proteggerli, irrompono nella casa. I primi di loro a uscirne danno una notizia che lascia gli astanti sbalorditi. «Qui dentro non c'è nessuno», dicono, dando vita a ipotesi (per la polizia) terribili. Se lo sono lasciato scappare un'altra volta? Una nuova prova di inefficienza come quando hanno trascurato la segnalazione di quella signora del banco dei pegni che aveva diligentemente mandato loro la ricevuta di Cunanan, firmata col suo nome e corredata dall'impronta del suo pollice? Il loro capo Richard Barreto si stava già preparando (si suppone) ad affrontare imbarazzatissimo i giornalisti, quando ecco - ma è passata un'ora buona - il «contrordine». Nella casa qualcuno c'è, gridano gli agenti che vi hanno fatto irruzione. C'è un cadavere che inizialmente non avevano visto per colpa del fumo dei lacrimogeni. Così nasce l'altro interrogativo: è lui o non è lui? Riconoscerlo al volo è impossibile perché il colpo che lo ha ucciso gli ha sfigurato il volto, spiegano. Ma dopo altre ore - e ormai siamo all'alba di ieri ecco Barreto affermare con assoluta sicurezza che si tratta proprio di Cunanan. Anzi, preso dall'euforia il capo della polizia se ne esce con un enfatico «Il regno del terrore in cui Andrew Cunanan ci aveva gettati è finito, tutti i cittadini americani ora possono rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo». Più tardi viene detto che anche l'arma trovata accanto a lui è la stessa che ha ucciso Gianni Versace e i quattro uomini per il cui assassinio Cunanan era già finito nella lista dei dieci «most wanted» dell'Fbi. Di colpo, gli errori dei giorni scorsi scompaiono, sulla polizia di Miami arrivano le lodi del ministro della Giustizia Janet Reno e il sollievo cui Barreto ha chiamato i bravi tittadini si manifesta tutto. «Splendido», dice Patrie Chemaly, studente di medicina colto durante la sua pattinata mattutina. «Finalmente la vita torna alla normalità». Dello stesso avviso, per ovvi motivi, Mayco Villafana, presidente degli albergatori di Miami Beach. Anche a San Diego, la città di Cunanan, il sollievo di tutta la comunità dei gay è palpabile. Loro, oltre tutto, per sabato prossimo avevano in programma la «parata» annuale e rischiavano di vederla incupita dall'ombra di un Cunanan a piede libero che poteva «colpire ovunque». Ora invece, la parata sarà solo «un po' triste». Franco Pantarelli Il volto era sfigurato Il corpo è stato identificato dalle impronte digitali «L'arma ritrovata è quella cha ha ucciso lo stilista e gli altri»

Luoghi citati: Las Vegas, Miami, New York, San Diego, Stati Uniti