« E' una mobilitazione di carta »

UNA VOCE DELLA SINISTRA UNA VOCE DELLA SINISTRA « V una mobilitazione di carta » La Rossanda: sulla pena di morte ancora ritardi E' f ROMA ' un vento forte quello che, secondo i nostri mass media, si è sollevato in Italia contro la pena di morte e per la salvezza di O'Dell. Dibattiti, appelli, sit-in hanno spinto anche il Papa e persino Prodi a intervenire presso le autorità americane. Una società quindi profondamente buona, la nostra, illuminata, generosa, guidata da un senso alto della giustizia, una società che respinge con fermezza i sistemi giustizialisti che arrivano fino all'uccisione del colpevole? Rossana Rossanda è perplessa. Dice: «Ho letto in questo periodo prevalentemente la stampa internazionale. Dove non c'è assolutamente la mobilitazione che invece si trova nelle pagine dei giornali italiani. Non so, non ho riflettuto in particolare su questa vicenda, ma penso che la notizia sia cresciuta su se stessa dopo l'intervento del Papa. E ne sia nato un curioso fenomeno d'opinione, che non c'è stato invece per casi simili. Forse qui ha pesato, suscitando emozioni e prese di posizione, la figura stessa di O'Dell, che è apparso sugli schermi dimostrandosi personaggio che si comporta con dignità. Ma non credo che un vero e proprio sondaggio dell'animo italiano sia stato fatto. Sarebbe interessante farlo, anzi». Ovviamente la Rossanda non mette neppure in discussione il principio che la pena di morte è un «fare giustizia» da condannare e da cancellare. «E neanche è ammissibile aggiunge - che la pena di morte venga accettata quando è comminata agli assassini, a quanti si rendono responsabili di gravi reati. Purtroppo si ammazza in tutto il mondo in maniera ripugnante. Quello che forse particolarmente sbalordisce noi è che non vengano fatte le analisi del sangue che scagionerebbero O'Dell del de¬ litto per cui questa notte verrà ucciso. Perché non farle? Non è questa una ragione di più per non procedere?». La mobilitazione del nostro Paese contro la pena di morte sembra essere oggi una connotazione nuova del sentire italiano. Anni fa proprio «Il Manifesto» scrisse che, se fosse stato varato un referendum per introdurre nel nostro Paese la pena capitale, si correva il rischio che la maggioranza degli elettori votasse sì. Mentre, riconosceva il giornale comunista, pur con tutti i suoi difetti il nostro Parlamento non avrebbe mai varato una legge in questo senso. Neppure oggi la Rossanda crede che ci sia stato nel sentire comune un rivolgimento così radicale. Dice: «Io prenderei con le molle questa sensibilità italiana. Non credo proprio che la società civile sia migliore di quella politica perché questa volta - davanti al responsabile di un assassi- nio particolarmente odioso - si sarebbe intenerita. Mi sembra un fatto casuale. Un fenomeno, semmai, frutto di un certo tipo di giornalismo che, nel bene e nel male, costruisce storie e le cavalca». Esemplare infatti le sembra «Ha pesato l'intervento del Papa e la dignità con cui si è comportato il protagonista della vicenda» «Sarei cauta su questa sensibilità italiana, un vero sondaggio non è stato fatto»

Persone citate: Rossana Rossanda, Rossanda

Luoghi citati: Italia, Roma