Senza benzina «per correttezza» di Lorenzo Soria
«E' Cunanan», sparatoria a Miami Berkeley boicotta le compagnie che hanno rapporti con dittature Senza benzina, «per correttezza» SAN FRANCISCO. Di acquistare benzina della Exxon non se ne parla, il gigante dell'energia deve ancora pagare per avere mquinato l'Alaska quando una sua petroliera andò a schiantarsi contro le rocce. La città di Berkeley ha anche deciso, due anni fa, di non comprare più da Mobil, Texaco, Arco e Unocal, ree di intrattenere rapporti di affari con il regime repressivo della Birmania. Restavano Shell e Chevron, ma l'altra sera il consiglio comunale della città nota per l'Università delle rivolte e per sposare ogni buona causa liberal e umanitaria, ha deciso di boicottare anche tutte le società che fanno business con la Nigeria anti-democratica del generale Sani Abacha. «Siamo una comunità con una coscienza sociale» sostiene il sindaco Shirley Dean. Adesso Berkeley è anche una città che non sa più da chi comprare la benzina per far circolare le pattuglie della polizia, i camion della spazzatura, la stessa automobile del suo sindaco molto politically correct. «Non ci resta che metterci a cercare petrolio», dice scherzando ma non troppo Polly Armstrong, unica consigliera contro la risoluzione ami-Nigeria. In attesa di trovare una soluzione, Berkeley ha deciso di chiudere un occhio e di aspettare tre mesi prima di mettere in atto il nuovo boicottaggio. Ma essere una città con una politica estera e con una coscienza sociale comporta alti prezzi e Frances David, direttrice finanziaria, si ritrova ormai a passare un buon terzo del suo tempo a controllare chi è accettabile e chi va boicottato, chi va inserito nella lista dei buoni e chi in quella dei cattivi. Sempre a causa dei loro rapporti con la Birmania Berkeley non può più spedire pacchi né con Federai Express né con Ups, e per cellulari e computer non si trova società che abbia le carte in regola. Ma anche se spesso coperti dal ridicolo, i consiglieri non hanno dubbi. «I boicottaggi funzionano», sostengono. A costo di rinunciare a Pepsi e Coca, entrambe nella lista nera. Lorenzo Soria
Persone citate: Armstrong, Frances David, Sani Abacha, Shirley Dean
Luoghi citati: Alaska, Berkeley, Birmania, Nigeria, San Francisco
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