Torna a sventolare il tricolore

Interno Camera, sì alla proposta ccd: bandiera davanti a scuole e uffici pubblici Torna a sventolare il tricolore La Lega: e noi canteremo il «Va 'pensiero» ROMA. Toma a sventolare il tricolore. La proposta di legge per l'esposizione permanente della bandiera nazionale, che ha avuto come prima firmataria Maretta Scoca (Ccd), è stata approvata ieri dalla Camera ed ora passa al Senato. La nuova legge fissa l'obbligo di esporre la bandiera italiana, insieme a quella dell'Unione europea, all'esterno degli edifici degli organismi costituzionali, del Consiglio dei ministri, dei ministeri, degli uffici giudiziari, dei Consigli regionali, provinciali e comunali, delle scuole di ogni ordine, delle università statali, dei seggi elettorali, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero. L'esposizione deve durare permanentemente per il tempo in cui tali organismi esercitano le rispettive funzioni ed attività. Il Governo ha cinque mesi di tempo per emanare il regolamento di attuazione. La vecchia legge prevedeva l'esposizione della bandiera soltanto in occasione di cerimonie ufficiali e di commemorazioni. Nello spirito di una prossima riforma federalista la legge riserva alle Regioni la possibilità di stabilire, con normative nei limiti delle proprie competenze, l'esposizione accanto al tricolore di «gonfaloni, stemmi e vessilli» propri delle singole realtà locali. «Finalmente - dice Maretta Scoca - lo Stato italiano si è adeguato alla normativa di molti altri Paesi. E' una vittoria del buon senso che ha sconfitto le stupide ritrosie che vedevano nel tricolore soltanto un simbolo del nazionalismo esasperato e del militarismo. La costante esposizione del tricolore aiuterà ad evocare i valori dell'unità nazionale che in questo travagliato ed incerto momento della nostra vita politica e sociale sono indispensabili per trovare, anche nel solco delle tradizioni, un comune incentivo verso un futuro di solidarietà collettiva». Per la Lega invece si tratta di «provvedimenti inopportuni abbinati ad un revival nazionalista: al Senato - spiega Domenico Cornino - ripresenteremo tutti i nostri emendamenti». Il Carroccio ora minaccia di rispondere issando in tutti i luoghi pubblici del Nord la bandiera della Padania. «Questa legge mi pare un tentativo di ricostruire un sentimento di unità nazionale che evidente¬ mente non è poi così diffuso - nota ancora Cornino - altrimenti non si sarebbe mai sentita la necessità di un provvedimento del genere. Voglio proprio vedere chi gli darà retta al Nord. Ci hanno dato solo una ragione di più per esporre la bandiera della Padania». Il segretario della Lega Roberto Calderoli rincara: «Da settembre in tutti i consigli comunali della lombardia da noi amministrati, il gruppo della Lega Nord, prima dell'inizio dei lavori diffonderà il "Va' pensiero". E' la risposta de¬ mocratica alla decisione del parlamento di Roma. Facciamo questo in attesa del momento, sempre più vicino, in cui il Sole delle Alpi sventolerà nei palazzi delle istituzioni padane». Mentre per l'ex sindaco di Milano Marco Formentini (d'importante è che il tricolore sia esposto nell'ufficio delle imposte. Quello è il luogo giusto dove deve stare, affinchè i cittadini sappiano sempre che il simbolo dello Stato centralista e unitario è proprio quello, dove vanno a finire i soldi della gente del Nord». [r.i.1 Formentini ironico: «L'importante è che sia esposto nell'ufficio delle imposte, simbolo del centralismo» Perché il tricolore possa sventolare sugli edifici pubblici manca ancora il sì del Senato

Persone citate: Domenico Cornino, Formentini, Marco Formentini, Maretta Scoca, Roberto Calderoli

Luoghi citati: Milano, Roma