Priebke la condanna accelera la libertà

Al boia cinque anni di carcere, 8 mesi ad Hass. «I crimini di guerra non vanno prescritti» Al boia cinque anni di carcere, 8 mesi ad Hass. «I crimini di guerra non vanno prescritti» Priebke, la condanna accelera la libertà «Fuori di cella al massimo fra 6 mesi» ROMA. Erich Priebke, cinque anni di carcere. Karl Hass, otto mesi, di fatto è già un uomo libero. H tribunale militare di Roma ba deciso. Non vale la storia di aver ottemperato a un ordine. I due anziani ufficiali delle SS parteciparono al massacro delle Fosse Ardeatine e quindi sono colpevoli. La condanna c'è tutta, anche se le pene sono molto miti. La sentenza ha anche del rivoluzionario, sotto il profilo giuridico: per la prima volta, un tribunale delle Republica dichiara che i reati contro l'umanità non possono cadere in prescrizione. Non si potrà più dire che, siccome sono passati tanti anni, anche il reato più grave finisca nel nulla. Ieri pomeriggio, ore 17,20. H tribunale multare riemerge dalla camera di consiglio e legge la sentenza. I due imputati non sono presenti, i loro avvocati portano stampata in volto la tensione. In spasmodica attesa i famigliari. Teso anche il procuratore militare, Antonino Intelisano. E forse i tre giudici - il presidente Luigi Maria Flamini, il giudice a latere Antonio Lepore, il maggiore dell'aeronautica Fabio Pesce - hanno il volto più tirato di tutti quanti. Ben presto la tensione lascia spazio alla sorpresa. Che significa una condanna a cinque anni di carcere? I familiari tardano a capire il meccanismo giuridico. Rumoreggiano: ma come, Priebke è colpevole eppure la pena è così leggera? Fulminei, invece, gli avvocati: in fondo, è una sentenza che piace a tutti, difesa e parte civili. Si afferma il principio che sono colpevoli, ma si sorvola sulla pena. «E io considero la pena un aspetto non fondamentale», dice l'avvocato Giancarlo Maniga. «Importante è il principio», fa eco Paola Severino. «La memoria dell'eccidio è salva», secondo Marcello Gentili. Ma non è facile da spiegare, questa sentenza, ai famigliari delle vittime che si affollano intorno ai propri avvocati. Molti scuotono la testa. I legali ricapitolano: Erich Priebke è dichiarato colpevole di «orni cidio plurimo continuato con l'aggravante della crudeltà». Non è arrivata la pena dell'ergastolo, ma quindici anni di carcere. E' pesata l'attenuante di aver ottemperato a un ordine. Non ha abolito tout court il reato, come voleva la famosa sentenza Quistelli, ma poco ci manca. A qualcuno dei famigliari sembra già troppo poco. Per sovrappiù, però, dieci anni gli sono condonati per diversi automatismi (effetto delle amnistie e dei condoni che sono intervenuti dal 1945 a oggi). Alla fine dei conti, resta una condanna a cinque anni di carcere. Ma in verità i conti non sono affatto finiti. «Siccome - dice l'avvocato Carlo Taormina - ne ha già scontati tre e mezzo in custodia cautelare, prima in carcere, poi chiuso in convento, re¬ sterebbe un residuo di pena di un anno e mezzo. Se consideriamo che molti mesi gli vengono regalati dalla legge penitenziaria, presto sarà un uomo libero. Al massimo tra sei mesi». Taormina è comunque convinto che Priebke sarà definitivamente scarcerato nei prossimi giorni. Addirittura, secondo Paolo Giachini, che cura gli interessi di Priebke con regolare procura notarile, l'anziano ufficiale nazista potrebbe ricevere nelle prossime settimane un passaporto tedesco e andare via dall'Italia. L'altro imputato, Karl Hass, l'uomo dello spionaggio, prima nazista, poi anticomunista con i servizi americani e italiani, si becca una condanna anche più mite. Nel suo caso, il tribunale gli concede l'attenuante del «ruolo marginale». Hass è dunque condannato a dieci anni e otto mesi di carcere: anche nel suo caso, però, i dieci anni sono condonati. Restano gli otto mesi. Ne ha scontati dodici agli arresti domiciliari e perciò viene dichiarato «libero». Ovviamente soddisfatto il suo difensore, Stefano Maccioni: «Va bene così. Avremmo voluto un'assoluzione piena. Vedremo se fare appello». Mostra intanto grande soddisfazione il pm di questo processo, Intelisano. «Trovo che il tribunale abbia armonizzato il principio della colpevolezza e la questione umanitaria». Farà appello? «No». Gli si fa vicino il sindaco di Roma, Francesco Rutelli. Anche lui ha bisogno di capire il meccanismo giuridico. Intelisano spiega: «Il tribunale afferma il principio, a prescindere dalle pene, che i reati con¬ tro l'umanità non sono prescrittibili. Ha tenuto conto dell'evoluzione del diritto e delle risoluzioni dell'assemblea dell'Orni. Sono soddisfatto». Anche se lei chiedeva l'ergastolo e sono arrivati solo cinque anni? «Sto. A guastare questa festa dei buoni sentimenti, l'avvocato Carlo Taormina va controcorrente: «Sono abbastanza soddisfatto come difensore. Sono allibito come giurista. Questa sentenza è un obbrobrio. Viola i principi costituzionah». Spiegano lui e l'altro difensore, Giosuè Naso, che il tribunale «dovrebbe applicare la pena più favorevole al reo, non quella più sfavorevole. Ha fatto l'impossibile per arrivare a un compromesso all'italiana». Francesco Grignetti Brindisi in convento La delusione di Toaff: «Manca una condanna netta del nazismo» Il filosofo Colletti: «Era meglio sparargli in fronte a Bariloche» LE DUE SENTENZE 22 LUGLI01997 ■ Erich Priebke. Condannato a 15 anni di reclusione per omicidio continuato plurimo con l'aggravante della crudeltà. ■ Karl Hau. Condannato a 10 anni e otto mesi per omicidio continuato plurimo con l'aggravante della crudeltà, riconosciuta l'attenuante per aver avuto un ruolo marginale. Ai due imputati sono riconosciute le attenuanti generiche e quella stabilita dall'art. 59 del Codice penale militare di pace, per aver eseguito un ordine. A entrambi sono condonati 10 anni. Condannati al pagamento delle spese processuali. 1° AGOST01996 ■ Erich Priebke. Il tribunale militare lo proscioglie dall'accusa di concorso in omicidio plurimo continuato perché il reato è considerato prescritto, le attenuanti sono considerate equivalenti alle aggravanti. Il pm Intelisano aveva chiesto l'ergastolo. In serata Priebke è di nuovo arrestato in base a una richiesta di estradizione presentata dalla Germania. I due imputati al processo per l'eccidio delle Ardeatine. A sinistra: Erik Priebke, a destra Cari Hass. Il primo è stato condannato a 15 anni, il secondo a IO anni e otto mesi. A entrambi sono stati condonati IO anni. Sotto la lettura della sentenza

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