«Purché sia bipolarismo» di Claudio Petruccioli

«Purché sia bipolarismo» «Purché sia bipolarismo» Petruccioli: basta con le guerre ROMA. «Il problema non è la Cosa 2 o l'Ulivo: il problema è fare una forza capace di portarci al bipolarismo. Basta con questa guerra fra ulivisti e tifosi della Cosa 2»: Claudio Petruccioli, il bastian contrario del pds, il più ulivista degli ulivisti, solo lunedì aveva buttato il sasso nello stagno: una lettera nella quale ricordava ai dalemiani del proprio partito che si può sostenere la leadership del segretario anche senza rinunciare a pensare con la propria testa. Ieri, essendo membro della direzione nazionale di Botteghe Oscure, si è affacciato alla riunione della Cosa 2. Ha ascoltato, e fatto spallucce: «La necessità di creare una forza più ampia della sinistra italiana è nel progetto del pds fin dall'inizio, e quindi io pongo una questione: perché chiamarla Cosa 2?» Ma, onorevole Petruccioli, qui c'è la questione socialista: la Cosa 2 segnerebbe lo storico riavvicinamento delle due componenti della sinistra italiana. «Detto così, è semplicemente un processo di razionalizzazione. E un processo aggregativo è sempre, implicitamente, positivo. Ma credo, l'ho detto tante volte e l'abbiamo anche scritto negli emendamenti al congresso del pds, che la nuova forza politica deve essere capace anzitutto di sostenere il governo. Deve insomma avere una portata capace di sostenere la proposta di governo. So che non è facile da farsi, ma questo deve essere l'orizzonte». Insomma, un obiettivo alla portata solo dell'Ulivo? «Scusi, ma nella Cosa 2 i popolari di Franco Marini ci saranno, o no? Lo dico perché l'Ulivo è quanto di più vicino, e di più ampio, per sostenere il governo: l'Ulivo, alle ultime elezioni, ha raccolto il 43 per cento. La Cosa 2 si spera arrivi al 25 per cento. E' evidente che è meglio un partito che raccoglie il 25, o meglio ancora il 30 per cento, rispetto a uno che ne ha solo il 21, quale è adesso il pds: ma se in Italia voghamo davvero costruire il bipolarismo, bisogna che la coalizione sia davvero capace di competere e vincere in un sistema maggioritario». Dunque lei vede la Cosa 2 come un'evoluzione del pds. Dato che D'Alema ha detto che la Cosa 2 non sostituirà l'Ulivo, qual è allora la ragione del suo disagio? -•• •■>■■ «Si può anche non voler sostituire l'Ulivo: il problema resta costruire una forza coesa e solidale che si candidi per governare. Il punto non è se oggi debba nascere la Cosa 2: ma se si debba procedere ad un amalgama vero dell'Ulivo, o se devono restare sovrani i partiti, che si presentano agli elettori chiedendo di essere votati, e poi si mettono d'accordo tra di loro come è sempre stato. Io credo che non debba più essere così. E, per essere chiari, il modo con cui si è risolto l'accordo in Bicamerale è un modo disgraziato, perché va proprio in questa direzione». Dunque, lei non è contrario alla Cosa 2? «Certo che non sono contrario alla Cosa 2: ma si sarebbe dovuta fare prima, molto prima. Adesso il pericolo è che questo processo aggregativo venga'fatto passare come la risoluzione del problema. Mentre il problema, chiarissimo, resta: dobbiamo creare un soggetto politico capace di competere in uno schema bipolare». Partito o coalizione? «Una coalizione, ma coesa, molto più dell'Ulivo». tant. ram.] Claudio Petruccioli: «Il punto non è se oggi debba nascere la Cosa 2: ma se si debba procedere a un amalgama vero dell'Ulivo o se devono restare sovrani i partiti»

Persone citate: Claudio Petruccioli, D'alema, Franco Marini, Petruccioli

Luoghi citati: Italia, Roma