Uno zainetto per Tonino

«E'un'ipotesi folle» Uno zainetto per Tonino Lancia lo stile «new proletariati» POLITICA E LOOK LESTI lesti la mattina/ zaino in spalla e mantellina / e le scarpe coi chiodon / noi andiamo alla stazion». Il motivetto, intercalato da gioiosi «iuccailì iuccailà», è di origine montana, ma pare tagliato su misura per Antonio Di Pietro come lo hanno visto ieri milioni di italiani sul Tgl, alla Stazione Centrale di ritorno da Bari: accaldato in jeans e camiciotto a mezza manica, gettato con noncuranza sulle spalle, un sacco da montagna, di colore vagamente militare. Contemporaneamente, il Tg4 rimandava le immagini di un SUvio Berlusconi impeccabilmente biancovestito a riposo sotto un patio della Costa Smeralda, novello Noél Coward tra i prati dei Kew Gardens. A dimostrazione che, ben più delle idee, è lo stile che divide i due acerrimi nemici della scena politico-giudiziaria italiana. Uno stile che, più che spontaneo, pare ricercato e studiato per inviare chiari messaggi all'elettorato. Comunque, chiaramente, apolitico. Già, perché «uno zainetto può voler dire molte cose», come sottolinea la direttrice di «Amica» Giovanna Mazzetti. «C'è quello nero glamour di Prada, già bandiera dei gay e che ora va a ruba tra i giapponesi, e quello colorato degli adolescenti, cripticamente generazionale. E' comunque sempre un oggetto simbolico, che lancia precisi segnali a chi ci sta guardando. Nel caso di Di Pietro, unito all'arrivo in stazione, rimanda a un'idea casual e popolare. Assolutamente impolitica: d'altronde, lui, politico non è ancora». In effetti politici con lo zainetto, nell'inconscio collettivo italiano, non ce ne sono. Il politico è piuttosto associato all'idea della ventiquattr'ore, meglio se affidata al portaborse, o agli «orrendi borselli», come li chiama la Mazzetti, di certi democristiani doc, completi di calzino al malleolo e occhiale a goccia. «11 messaggio che vuole lanciare Di Pietro è chiaro - commenta Roberto D'Agostino -: "Io sono lontano dal Palazzo, del potere me ne frego". Lo zainetto, nel suo caso, è solo una componente del look-Masaniello, insieme alle polo a righe aderenti, alla rasatura imperfetta, al treno, all'uso di snobbare i giornalisti e offrire il caffè ai cameramen. E' la sua forza, perché l'occhio della massa coglie immediatamente i particolari e pensa: "Lui è uno come noi"». Un messaggio popolare «forte», che si contrappone, dice D'Agostino, «ai tanti righetti di Montecitorio, al doppiopetto e alla grisaglia come simbolo di potere elitarie, da salotto, lontano dalla vita normale. L'unico politico, in Italia, che può stare al passo di Antonio Di Pietro in quanto a populismo, è Umberto Bossi. In fondo il loro successo, come quello di Mike Buongiorno, ha un unico segreto. Far pensare alla gente: "E' come noi, anzi, io sono persino un po' meglio"». Una cosa, questa, che gli italiani sanno benissimo, se è vero che una sua compaesana lo bloccò una volta mentre arava nei campi di Montenero di Bisaccia: «Tonino, sei tutti noi. Soltanto tu puoi sconfiggere Bossi». E lui, con battuta rivelatrice: «Infatti, porto la camicia verde come lui». Ma Di Pietro «ci è o ci fa»? Quel suo «new proletarian style» è voluto o spontaneo? «Gli viene assolutamente naturale, anche se poi ci marcia sopra - continua D'Agostino -, altrimenti non potrebbe essere così coerente con se stesso. Passano gli anni, ma ha sempre quell'immagine di contadinotto che arriva nella metropoli, portando tutto quello che possiede sulle spalle. D'altronde, lo zaino ce l'aveva già nelle immagini di un viaggio a New York di qualche tempo fa, corredato da scarpette da ginnastica e pantaloncini corti color cachi». Lo stesso Di Pietro, quando era ministro dei Lavori Pubblici, si presentò a Montecitorio in jeans, salvo subito dopo scusarsi, nell'assai popolare rubrica su «Oggi»: «Non ero vestito ùi modo adeguato, ma il mio intervento non era previsto, metto i jeans per lavorare meglio». Con messaggio subliminale chiarissimo: io lo so cosa significa lavorare e sudare. Gli altri, chissà. Raffaella Silipo Roberto D'Agostino A destra, Di Pietro zaino in spalla ieri alla stazione di Milano

Luoghi citati: Bari, Italia, Milano, Montenero Di Bisaccia, New York