Euro, la battaglia delle monetine
Euro, la battaglia delle monetine Di fronte alla Commissione si sfidano la lobby scandinava del rame e quella dell'acciaio inox Euro, la battaglia delle monetine Produttori italiani contro la Svezia per i nuovi spiccioli MILANO. Rame o acciaio inox? L'interrogativo, che vale qualcosa come 2000 miliardi di lire, ruota intorno alla scelta del materiale da usare per le future monete in Euro. Per dare un'idea di quali interessi stiano dietro a questa decisione, basti pensare che, da mesi, sull'argomento si fronteggiano due schieramenti potenti: da una parte gli scandinavi capeggiati dalla Svezia, che sponsorizzano la «Nordic Gold», una lega di rame, brevetto del gruppo finlandese Outokumpu; dall'altra i produttori di acciaio inossidabile che hanno alle spalle Francia, Germania e Italia, Paesi dove sono concentrate le maggiori aziende del settore. La guerra è dichiarata da tempo e non conosce soste, anzi si arricchisce ogni giorno di nuovi colpi bassi. L'ultimo è l'accusa, lanciata dagli svedesi, che una delle componenti dell'acciaio inox, per la precisione il nickel, dà allergie. Sostengono, a Stoccolma, che al nickel sarebbe addirittura allergico il 20% della popolazione svedese. Immediata la reazione del Centro Inox di Milano, che raggruppa i più forti produttori italiani, alcuni dei quali controllati da capitale estero, come la Cogne (svizzeri) e l'Ast (gruppo Krupp). Il Centro è passato al contrattacco in sede comunitaria, con prove raccolte in una vasta documentazione scientifica che sconfessa le tesi svedesi. Precisando che, se si vuole, l'i¬ nox si può fare anche senza nickel e sottolineando, conteggi alla mano, come l'adozione della lega in acciaio comporti, tra minor costo del materiale e minor costo di lavorazione, un risparmio valutato intorno ai 600 miliardi solo per la prima coniazione. Per sostenere queste ragioni, a Bruxelles si sono quindi dati convegno i più forti produttori europei di acciaio. E la battaglia si è fatta più che mai infuo¬ cata. Gli interessi coinvolti sono potenti, tagliano in due l'Europa: estremo Nord e Centro-Sud, scandinavi contro tedeschi, francesi e italiani. Anche se ad un grande gruppo italiano, la Smi Metalli che è leader Cee del rame, farebbe comodo la soluzione svedese. L'impegno economico in termini di commesse è alto, un valore che giustifica l'accanimento dei contendenti, la profusione di mezzi da parte delle due lobby. Quale sarà l'esito finale? Probabilmente una soluzione salomonica che affidi al rame la coniazione delle monete di maggior valore nominale, riservando all'acciaio quelle di valore inferiore. O magari decreti per alcune addirittura un abbinamento dei due metalli, sul modello delle 500 lire italiane. Infatti, come scartare del tutto la proposta di un partner come la Svezia? Difficile. Così come appare ai limiti dell'impossibile sconfiggere una triplice alleanza che unisce le industrie di Francia, Germania e Italia. [v. s.] Il presidente della Commissione europea Jacques Santer
Persone citate: Jacques Santer
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