«Libertà di culto in Arabia Saudita » di Maurizio Molinari

«Mi sento creditore dopo Tinaugurazione della moschea di Roma». L'ospite: incontrerei il Papa «Mi sento creditore dopo Tinaugurazione della moschea di Roma». L'ospite: incontrerei il Papa «Libertà di culto in Arabia Saudita » 77 colloquio a Gedda di Scalfaro con re Fahd GEDDA DAL NOSTRO INVIATO Il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha sottoposto personalmente a re Fahd i delicati temi della libertà religiosa e della pena di morte, su cui fra Italia ed Arabia Saudita esistono delle «marcate differenze». E re Fahd si è dimostrato più «comprensivo» sul primo argomento che non sul secondo. L'occasione per ^(amichevole confronto» è stata offerta, nella notte fra sabato e domenica, dalla cena ufficiale e dall'incontro nella residenza estiva del monarca. «(Abbiamo avuto un colloquio aperto e positivo - ha raccontato Scalfaro prima di concludere la sua visita - durante il quale con grande rispetto ho preso la parola per affermare il principio delle libertà di religione e di coscienza, senza le quali anche le altre libertà non valgono nulla». «Ma questa situazione di parità in Arabia Saudita non c'è», ha sottolineato il Capo dello Stato, dicendo di «sentirsi creditore» in materia dopo aver presenziato lo scorso anno all'inaugurazione del centro islamico della moschea di Roma. ((Allora presi la parola per difendere la libertà di culto» ha ricordato, aggiungendo: «La realtà dei fatti è che oggi in Arabia Saudita non ci sono possibilità di culto, qui una situazione di pluralità non esiste. E queste cose vanno dette». Scalfaro dice di aver ricevuto «ascolto e molta comprensione» da parte di re Fahd. Sull'argomento Scalfaro è poi tornato nell'incontro di ieri nella residenza della Al Hamra con il ministro della Giustizia Muhammad alAshaaikh e con il segretario generale della Lega mondiale musulmana Abdullah bin Saleh AlObaid. «Ho trovato attenzione e comprensione alle mie parole e questo significa che è giusto porre tali argomenti in una cornice amichevole». A testimonianza di ciò, quando il Capo dello Stato ha invitato il monarca a ricambiare la visita a Roma, questi «ha risposto che intende venire e che vorrebbe anche avere l'occasione di incon trare Giovanni Paolo II». E non si tratta di un gesto secondario da parte del re, visto che fra Arabia Saudita e Vaticano non esistono relazioni diplomatiche e che il dialogo bilaterale è sempre stato difficile proprio a causa dei dissidi sulla libertà religiosa. In realtà è improbabile che re Fahd - le cui condizioni di salute sono state definite «non poco sofferenti» da parte dello stesso Scalfaro - riesca a venire a Roma: a sostituirlo po trebbe essere il principe eredita rio, Abdallah. Re Fahd si è invece mostrato più rigido quando Scalfaro ha sollevato la questione della pena ca pitale. «Il no alla pena di morte - è l'opinione del Capo dello Stato, impegnato personalmente nel tentativo di salvare la vita all'ergastolano americano Joseph O'Dell - è un. principio religioso perché solo Dio dà la vita e solo Dio può toglierla». Inoltre «l'Assemblea costituente decise in Italia di non ammetterla perché è di mostrato che l'imposizione della pena capitale non fa ridurre i reati che ne prevedono l'applicazione». Di fronte alle parole di Scalfaro, re Fahd ha ascoltato ma ha ribadito che «da noi» la pena di morte «si è dimostrata un deterrente efficace». Il ministro della Giustizia ha invece replicato spiegando a Scalfaro che anche se la pena esiste è, nei fatti, «di difficile applicazione» essendo prevista solo nei casi di adulterio ed omicidio volontario ed a patto che vi siano testimonianze dirette. «Per noi il no alla pena di morte è un richiamo di civiltà ma in Arabia Saudita - ha commentato Scalfaro - invece questa pena esiste come un principio affermato religiosamente e questo dimostra quali siano le dif¬ ficoltà da superare». «Ma abbiamo iniziato a discutere - ha concluso con un dialogo che voghamo approfondire». Il ministro degli Esteri Dini con il collega Saud al-Faisal si è invece dedicato a Medio Oriente e rapporti bilaterali. «Il principe - ha detto Dini - ha chiesto un più incisivo ruolo europeo per il processo di pace». E Scalfaro non ha escluso un «gesto personale» verso Israele in proposito. Infine gli scambi: «Voghamo favorire le piccole e medie imprese e puntiamo alla creazione di una scuola di artigianato in Arabia Saudita» ha concluso Dini. Maurizio Molinari Il capo dello Stato ha anche toccato il delicato tasto della pena di morte trovando grande freddezza nel re A sinistra, Scalfaro a colloquio con re Fahd (a destra). Sopra, la moschea inaugurata lo scorso anno a Roma