Parlamentari: stop ai rimborsi facili di C. M.

Parlamentari: stop ai rimborsi facili mmmm RICHIESTA LA RICEVUTA Parlamentari: stop ai rimborsi facili BRUXELLES. Da settembre si cambia e anche gli europarlamentari, come tutti i lavoratori itineranti del mondo, dovranno presentare le ricevute per ottenere il rimborso delle spese di viaggio. Finora l'amministrazione del Parlamento pagava sull'«onore» dei deputati che si presentavano alla cassa dichiarando più o meno quello che volevano. La prassi di farsi pagare il biglietto di prima classe pur avendo usufruito di biglietti con tariffe economiche (che costano la metà o anche un terzo), era assolutamente abituale. Ma non solo. Come hanno denunciato gli inglesi, alcuni deputati (che hanno diritto ad un viaggio di andata e ritorno per settimana, ma anche di più nel caso comprovata necessità di rientro in sede) chiedevano il rimborso pur rimanendo a Bruxelles. La decisione di rivedere il sistema è stata annunciata dal presidente del Parlamento, lo spagnolo José Maria Gii Robles insieme ad un'altra novità per le garantiste abitudini europarlamentari. Il gettone di presenza (circa 450 mila lire al giorno) sarà pagato solo se il deputato avrà effettivamente partecipato alle votazioni e ai lavori dell'aula e non solo firmato il registro di presenza. Anche questo contro le «cattive abitudini». [c. m.]

Persone citate: José Maria Gii Robles

Luoghi citati: Bruxelles