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7 In Calabria Universitario ultima vittima di una faida REGGIO CALABRIA. Uno studente universitario, Placido Scriva, 32 anni, incensurato, è stato ucciso ieri pomeriggio a Bova Marina con un colpo di fucile sparato da una persona appostata, secondo i primi accertamenti dei carabinieri, a una distanza di chea 150 metri. Scriva, nel momento in cui l'assassino è entrato in azione, era affacciato al balcone della sua abitazione, al terzo piano di un edificio attorno al quaìe non ci sono altri palazzi. I colpi sparati sono stati due: il primo ha fallito il bersaglio, mentre il secondo ha raggiunto Scriva a un fianco. Lo studente è morto dopo pochi minuti. I tentativi di soccorso della madre e dalla sorella si sono rivelati inutili. Secondo un'ipotesi degli investigatori, l'assassino potrebbe avere sparato, con un fucile munito di cannocchiale, dalla finestra di una scuola. L'omicidio di Scriva, secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo, s'inquadrerebbe nella faida che dal 1983 oppone a Bova Marina il gruppo dei Vadalà-Scriva a quello dei Talia. La faida ha provocato fino a oggi una sessantina di morti, tra i quali il pache di Placido Scriva, Salvatore, ucciso nel 1983, e lo zio Natale Palmare, 57 anni, ammazzato lo scorso anno anche lui da un colpo sparato da lontano. Placido Scriva era iscritto all'università di Perugia, città dalla quale era rientrato soltanto da pochi giorni. Secondo i carabinieri, il giovane, dopo un primo parziale coinvolgimento nelle vicende che hanno contrapposto la sua famiglia a quella dei Talia (alcuni anni fa era stato condannato per un omicidio per il quale poi, in appello, era stato assolto), stava tentando di costruirsi una vita normale. Quando si trovava a Bova Marina, nel timore di vendette, usciva raramente da casa e frequentava poche persone. Un cognato di Scriva, Domenico Vavalà, soprannominato «Micu 'u lupu», attualmente detenuto, è considerato uno dei capicosca di Bova Marma. [Ansa]