Da 2 mesi era a Miami di Andrea Di Robilant

Da 2 mesi era a Miami Da 2 mesi era a Miami La polizia: l'omicida si nascondeva in un hotel MIAMI DAL NOSTRO INVIATO Il cerchio a quanto pare si stringe. Ma cinque giorni dopo l'uccisione di Gianni Versace, Fbi e polizia ancora non riescono a stanare il giovane che avrebbe assassinato lo stilista italiano. Gli inquirenti dicono di aver individuato l'albergo dove Andrew Cunanan alloggiò prima di commettere il crimine e che il suo «check-in» risale al 12 maggio, quando arrivò a Miami a bordo del furgoncino rosso Chevrolet rubato alla sua ultima vittima, il 9 maggio. Il «Normandy Plaza Hotel» è un albergo di seconda categoria a circa cinque miglia da Ocean Drive, il lungomare art déco dove viveva Versace. Pare che Cunanan prese una stanza usando uno dei suoi numerosi pseudonimi. Conduceva una vita tranquilla, non destava sospetti, ma usciva soprattutto di notte per tornare all'alba. Dal registro dell'albergo risulta che occupò la camera fino al 14 luglio, il giorno prima dell'omicidio. «Era molto carino, gentile», ricorda la manager dell'albergo, Miriam Hernandez. «Aveva un bellissimo sorriso». La Hernandez ha trovato un nome sospetto controllando la lista degli ospiti. «Quando l'ho visto (il nome usato non è stato divulgato dagli inquirenti, ndr) ho gridato: "Porca miseria! Ma allora l'ho avuto in casa quello lì"». La sera prima - mercoledì - la polizia aveva fatto irruzione in quello stesso albergo dopo aver ricevuto una segnalazione: qualcuno aveva detto che Cunanan era stato visto al «Normandy Plaza Hotel» e che alloggiava nella camera 205. Gli agenti, sperando che fosse ancora lì, sono entrati nella stanza con i mitra spianati. Ma hanno trovato un giovane che non c'entrava nulla, un certo Ronnie Holston. Quando la polizia se n'è andata la Hernandez ha cominciato a controllare l'elenco dei clienti e solo allora si è resa conto che Cunanan aveva effettivamente vissuto lì per ben due mesi. La presenza di Cunanan a Miami Beach dal 12 maggio ha spinto gli inquirenti a riaccendere i riflettori su un altro omicidio avvenuto nella zona. Proprio il 12 maggio un quarantunenne gay, Casey Patrick Sigler, fu trovato morto nel suo appartamento a South Beach. Inizialmente la polizia non aveva collegato l'uccisione di Sigler alla serie di omicidi attribuiti a Cunanan, pensando che il ventisettenne psicopatico non si trovasse ancora a Miami. Un legame non è ancora stato stabilito, ma l'Fbi adesso non esclude che Sigler possa essere stato una vittima di Cunanan, mentre adesso esclude che possa esserlo stato Silvio Alonso, il medico di origine cubana strangolato giovedì all'alba. La difficoltà principale degli inquirenti è che hanno una sola impronta digitale di Cunanan, per altro imperfetta, nonostante gli stiano dando la caccia da tre mesi e gli attribuiscano almeno cinque omicidi. Resta il fatto che, se Cunanan è davvero il giovane che aveva preso una camera al «Normandy Plaza Hotel» e se è stato lui ad uccidere Versace, allora vuol dire che ha aspettato lo stilista per due mesi prima di colpire. Versace, infatti, arrivò a Miami Beach solo giovedì scorso e dalle ricerche condotte finora non risulta che i due si siano visti prima dell'omicidio martedì. Andrea di Robilant

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