Su Gerusalemme Vertice tra Scalfaro e re Fahd di Maurizio Molinari

Su Gerusalemme Su Gerusalemme Vertice tra Scalfaro ereFahd GEDDA DAL NOSTRO INVIATO «Fra Italia ed Arabia Saudita esiste una forte e sincera amicizia anche se vi sono fra noi delle marcate differenze». Con queste parole il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, ha iniziato ieri la visita di due giorni in Arabia Saudita, dove è giunto accompagnato dal ministro degli Esteri Lamberto Dini. Scalfaro, poco dopo il suo arrivo, ha salutato la comunità italiana, soffermandosi sui rapporti con il Paese custode delle due più sacre moschee dell'Islam, a Medina e alla Mecca. «Non è una scoperta per nessuno che Italia ed Arabia Saudita sono due Paesi assai diversi - ha detto il Capo dello Stato - ma se c'è accordo, se c'è amicizia, se c'è dialogo, qualsiasi difficoltà può essere superata». Come si ricorderà in occasione dell'inaugurazione della grande moschea di Roma, lo scorso anno, era stato proprio Scalfaro ad invocare il «criterio di reciprocità» in materia di libertà religiosa (di cui i 350.000 cristiani, occidentali e filippini, residenti in Arabia Saudita non godono). Ora a Gedda Scalfaro riprende quel tema ma smussando i toni polemici e sottolineando «la necessità di lavorare insieme». Non è un mistero che fra Santa Sede e Riad - pur in assenza di relazioni diplomatiche - vi sia stato uno scambio di messaggi al riparo dai riflettori. In particolare in Vaticano si ritiene il principe Abdallah un possibile interlocutore. Ieri sera Scalfaro e Dini sono stati ricevuti con tutti gli onori nella residenza estiva da re Fahd bin Abdul-Aziz al-Saud, che poi hanno incontrato dopo cena assieme ai due fratelli con cui guida le sorti della monarchia: il principe ereditario Abdallah ed il ministro della Difesa Sultan. I temi sono stati anticipati da Dini nell'incontro con la comunità italiana: «Serve il massimo sforzo per sviluppare le nostre relazioni, politiche, economiche e culturali». Sul piano politico i sauditi guardano con forte preoccupazione agli sviluppi del processo di pace in Medio Oriente e, soprattutto, aUa questione di Gerusalemme, che verrà affrontata oggi da Dini nei colloqui con il suo collega Saud al-Faisal. L'Italia invece vedrebbe con favore una partecipazione saudita alla ricostruzione civile dell'Albania. Ma è sugli aspetti economici che si registrano le maggiori novità. L'Italia è fra i principali partner commerciali del Regno ma non solo a causa delle nostre importazioni di petrolio. Nel 1996 le nostre esportazioni sono aumentate di oltre il 15% soprattutto nei settori di siderurgia, industria meccanica, prodotti agricoli e materiali da costruzione. Proprio per favorire il «made in Italy» la commissione mista presieduta da Dini e dal ministro delle Finanze Ibrahim Abd al-Aziz ai-Asaf sta perfezionando un programma teso ad aiutare le piccole e medie imprese italiane che operano in Arabia Saudita in materia di dazi doganali e concessione di visti. Maurizio Molinari