«Caro Tonino, Firenze non ti ama»

«Caro Tonino, Firenze non ti ama» Lettera dalla Toscana all'ex pm: «Tutto si appianerà, ma è indispensabile un faccia a faccia» «Caro Tonino, Firenze non ti ama» // leader toscano del pds: la base patisce, ma capirà FIRENZE. Venga a prendere il caffè da noi. L'invito ad un faccia a faccia che spieghi, chiarisca, appiani e risolva è stato rivolto dal segretario fiorentino del pds Guido Sacconi in una lettera inviata ad Antonio Di Pietro (e per conoscenza a D'Alema). «Ho dovuto registrare l'esistenza di un diffuso malumore, in qualche caso sconfinante in posizioni di vera e propria contrarietà» tanto che «almeno per il momento non è stato possibile assumere unitariamente la proposta della sua candidatura», scrive Sacconi illustrando i risultati di una riunione che si è tenuta venerdì sera, fra tutte le componenti del centro-sinistra, sulla scelta del nome dell'ex magistrato per il collegio senatoriale del Mugello. Le resistenze, come è noto, sia sul piano nazionale che su quello locale, arrivano soprattutto da Rifondazione, Verdi e Socialisti. Buona accoglienza, magari non proprio entusiasta, da parte del pds. Ecco quindi l'idea, condivisa da tutte le componenti politiche, di invitare Di Pietro ad un incontro congiunto da tenersi ai primi di settembre «sperando che nel frattempo si siano risolti i problemi politici interni alla coalizione, per poterci confrontare sul significato e sull'impostazione politica della sua adesione allo schieramento di centro-sinistra». Allora Sacconi, fino a che punto il pds fiorentino ha accettato la candidatura di Di Pietro? «Io credo che già nella riunione della direzione, giovedì prossimo, potremo formalizzare la candidatura. Ma nella riunione di tutte le componenti del centro-sinistra sono emersi i problemi che sono noti anche a livello nazionale. Anzi, devo dire che da parte dei Verdi e dei Socialisti Italiani, sul piano locale, ho trovato un atteggiamento più responsabile». Come è nata la decisione di scrivere la lettera? «Sono stato autorizzato da tutte le componenti del centro-sinistra a scrivere questa lettera-invito a Di Pietro. Ritengo che queste grandi e repentine operazioni di politica nazionale rischiano di creare fratture in un territorio, seppure civile e molto aperto come quello del collegio senatoriale 3. La popolazione è ben predisposta verso Di Pietro, ma occorre rapportarsi meglio alla realtà locale, farla diventare protagonista di una scelta. Insomma il messaggio che intendiamo far arrivare a Di Pietro è: aiutaci ad aiutarti. Se nel territorio scatta il meccanismo della condivisione dell'obiettivo, anche le posizioni nazionali di alcune forze politiche possono modificarsi e i contrasti odierni essere ridimensionati». Si riferisce a recenti espe- nenze analoghe? «Certo, le ottime performances elettorali di personaggi come il ministro Lamberto Dini o il senatore Vittorio Cecchi Gori nei collegi fiorentini, alle ultime elezioni politiche, lo dimostrano. Anche per Dini Rifondazione Comunista minacciò la guerra, ma poi non la fece». Si parla di possibili accordi di desistenza addirittura tra Polo e Rifondazione. «Mi sento di escludere che si arrivi a cose del genere. Non voglio neanche pensarlo». Cosa dirà a Di Pietro se accetterà il vostro invito? «Gli spiegherò che forse finora lui ha conosciuto solo una faccia del pianeta-politica, quella con gli aspetti meno simpatici. In un viaggio nel collegio, e fin d'ora mi propongo per accompagnarlo, vedrà l'altra faccia della politica, quella della passione e della dedizione di tanti militanti. Sarà un'esperienza per crescere insieme». Ed è proprio per questi militanti che là candidatura Di Pietro è piovuta dall'alto. «La base ha un po' sofferto questa scelta. Bisogna considerare che avevamo già avviato una consultazione per scegliere il candidato giusto e c'erano anche delle aspettative locali. Ma i militanti capiscono e, sono certo, saranno presto orgogliosi di partecipare a questo grande progetto politico». Francesco Matteini Antonio Di Pietro Ancora polemiche dopo la sua candidatura

Luoghi citati: Firenze, Rifondazione, Toscana