« Una scena di violenza incredibile »

« « Una scena di violenza incredibile » II bassista dei Mau-Mau: fermate quei folli TORINO. Era andato ai Murazzi con gli amici e quando è scoppiata la rissa era lì, in un locale. Giovanni Sanfelici, 29 anni, bassista dei «Mau Mau» - Josh per amici e fan - ha capito soltanto più tardi che cos'era capitato l'altra notte sulla «rive gauche» torinese: tanta confusione, gente che si rincorreva, che urlava. E adesso non ha parole per esprimere il suo sdegno e la sua amarezza: «Una scena di violenza incredibile, assurda, che non avevo mai visto». Ma come sono andate le cose, ha capito chi ha cominciato, perché? «No. Io no assistito solo a una parte della rissa. C'erano già i mezzi di soccorso e la polizia. Ero con un paio di amici, ci siamo fermati qualche minuto e poi ce ne siamo andati. Avevamo passato la serata da Giancarlo, a parlare e discutere di musica...... Lei è molto legato ai Mu¬ razzi. Sono diversi i «Muri» di oggi da quelli di qualche anno fa, quando ha cominciato a fare musica, vero? «Sono davvero un'altra cosa. Con il mio gruppo di allora si andava a suonare al Csa oppure alla "Lega dei folli". I locali ti ospitavano perché avevano bisogno di portare gente lungo il Po, una parte di Torino che, incredibilmente non era ancora così nota. Oggi, invece, è tutto diverso. I locali hanno già le loro programmazioni musicali e fanno meno concerti: conviene loro, tanto la gente ci va lo stesso». Ma anche l'atmosfera di allora era differente, c'era meno violenza, non c'erano risse quasi tutte le sere. Si scendevano le scalinate verso i Murazzi senza paura di fare brutti incontri. «Non è solo questione di brutti incontri. Allora c'era anche meno gente lungo il Po che, a onor del vero, ha sempre avuto la nomea di luogo pericoloso e malavitoso. Con l'apertura di nuovi locali, invece, è arrivata gente che fino a un paio d'anni prima non era mai scesa. Persone tranquille che escono di casa per incontare altra gente, ascoltare buona musica, passeggiare e bere qualcosa in compagnia». E oggi, secondo lei, quanto sono pericolosi i Murazzi? «Non credo che sia questione di pericolo. Questa zona diventa pericolosa quando, alle 6 del mattino, incontri gente che è rimasta fuori tutta la notte. E, per tutta la notte, ha bevuto birre ed è andata in giro per locali. L'altra sera io ho visto scene totalmente folli che può fare solo gente totalmente sbronza». Quindi non c'entrano nulla gli spacciatori, i marocchini, le violenze... «No, conta solo lo stato alterato delle persone. Che possono combinare guai grossi perché sono totalmente sbronze. Allora non conta nulla che siano marocchini o studenti del Bodoni: fanno qualunque cosa perché non se ne rendono conto». L'ultima volta che ha suonato ai Murazzi era il '93. Oggi ci tornerebbe? «Perché no? Sono torinese, vivo in piazza Vittorio da tre anni, ai Murazzi ci sono affezionato per via di mille ragioni, tra cui anche la musica...». Secondo lei c'è il rischio che questo nuovo fatto di violenza causi ulteriori problemi ai Murazzi? E cioè che la gente se ne vada, impaurita da ciò che le potrebbe capitare? «Spero proprio di no. Se accadesse sarebbe un danno per tutti. Questo è un posto estremamente positivo, dove si viene per divertirsi, ma anche per la mescolanza culturale che si crea per lo scambio di esperienze». Lodovico Potette «Quella zona si è profondamente trasformata da quando ospitava il debutto di gruppi come il nostro» Il gruppo dei Mau Mau

Persone citate: Bodoni, Giovanni Sanfelici, Lodovico Potette

Luoghi citati: Torino