Camorra sfida di sangue allo Stato

Napoli, obiettivo dei killer era forse l'amico che viaggiava con lui: è la prima vittima dall'arrivo dell'esercito Napoli, obiettivo dei killer era forse l'amico che viaggiava con lui: è la prima vittima dall'arrivo dell'esercito Camorra, sfida di sangue allo Sialo m * Ammazzato un ragazzo di 17 anni NAPOLI. Aveva 17 anni e forse è stato ucciso per caso, perché passeggiava in moto con un ragazzo di 18 anni, che doveva morire ed è invece scampato ai sicari. Per caso. Il suo amico, fulminato da due colpi al petto, è la vittima numero 88 dall'inizio dell'anno in tutta la Provincia. L'esercito presidia piazze e vie, ma la camorra non si ferma e sembra sfidare le istituzioni. Le pistole sono tornate a sparare mentre il ministro dell'Interno si apprestava a trascorrere una giornata a Napoli per incontrare gli imprenditori del porto ed i sindaci dei Comuni dell'entroterra, quelli che fanno i conti con bande sanguinarie e che adesso invocano, pure loro, l'arrivo dei militari. E di fronte all'ennesimo omicidio, Giorgio Napolitano invita i cittadini a non scoraggiarsi e spiega: «Non mi sono mai illuso che avessimo trovato il modo di fermare di colpo questa spirale di violenza». Un sabato «nero», quello vissuto ieri in Campania, attraversata da una scia di sangue: quattro morti nel giro di poche ore, due agguati di camorra ed altri due delitti che contribuiscono a diffondere un clima di paura. A Napoli, nel rione Villa alla periferia orientale della città, dov'è in corso un feroce scontro tra clan, è caduto venerdì notte Antonio Badala, 17 anni, qualche piccolo precedente per resistenza ed oltraggio. La prima vittima in città, dopo l'arrivo dei militari. E città, dopo l'arrivo dei militari. E a Casal di Principe, in provincia di Caserta, nel paese dove fu assassinato mentre si apprestava a dire Messa don Pino Diana, i killer hanno fatto fuori Nicola Cirillo, un pregiudicato legato alla banda del boss Francesco Bidognetti. Ma nella contabilità di morte ci sono anche i nomi di una povera pensionata che, a Rotondi, un centro neh'Avellinese, non è sopravvissuta alle percosse dei rapinatori; e quello di un immigrato albanese, accoltellato a Marcianise, nel Casertano, forse in una lite con un gruppo di connazionali. La sequenza comincia con l'agguato a San Giovanni a Teduccio, quello che fu un quartiere operaio e che da anni sconta la presenza asfissiante della camorra. Antonio Badala era in moto con Carmine Improta, 18 anni, considerato vicino al clan Mazzarella e forse il vero obiettivo dei sicari. Lui s'è salvato, ma quando sono arrivati i killer, per l'amico non c'è stato scampo. Il commando ha inseguito i due giovani e ha fatto fuoco: due proiettili hanno raggiunto il diciassettenne. Gli investigatori non escludono che gli assassini avessero il compito di punire uno «sgarro». E una condanna del «tribunale della camorra» ha decretato anche la fine di Nicola Cirillo, assassinato tra la folla a Casal di Principe. Era in auto, quando è arrivato il gruppo di fuoco: spari tra la gente, secondo un copione che s'è già tragicamente ripetuto a Napoli. E qui, dopo un vertice di venerdì con Prodi, Burlando, il sindaco Bassolino e il presidente della Regione, Napolitano ha dovuto fare i conti con un'altra giornata difficile, il segno di un'emergenza che non è finita. Lo sa lo stesso ministro che tuttavia assicura: «L'attività intensa delle forze dell'ordine sta producendo risultati significativi. Solo portando avanti l'azione contro i gruppi camorristici più aggressivi si otterrà un cambiamento». Più tardi, con i rappresentanti di imprenditori e lavoratori del porto prima, e con i sindaci di una Provincia malata di violenza poi, Napolitano ha sottolineato che solo ripristinando legalità e sicurezza è possibile garantire lo sviluppo: «E' una battaglia lunga, sistematica, per la quale occorre impiegare tutte le forze che abbiamo in campo». Dai sindaci, riuniti in un «coordinamento permanente», il ininistro ha incassato la richiesta dell'invio dell'esercito anche in Provincia: «Abbiamo concordato sul fatto - ha spiegato Napolitano che questa recrudescenza di crimini gravi è il frutto della riorganizzazione dei clan camorristici, dovuta però anche ai colpi che alcuni di essi hanno subito dalle forze dell'ordine». Mariella Cirillo Altro agguato in provincia: un uomo assassinato in strada, fra la gente . i -Et lì A sinistra la famiglia del ragazzo assassinato dalla camorra Antonio Badala, 17 anni, ucciso per errore