L'ombra della mafia dietro l'assessore
Corsa ad ostacoli fra j cantieri Quattro pentiti, tra cui il killer di La Torre, accusano anche il presidente della squadra di calcio L'ombra della mafia dietro l'assessore «Ospitò summit dei boss», bufera sulla giunta di Palermo PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa a Palermo Liborio Polizzi, 48 anni, rampante imprenditore della sinistra (insegne stradali e una concessionaria della Nissan), presidente del Palermo dal 1993 al 1995, assessore provinciale al Turismo e allo Sport nella giunta dell'Ulivo di Palermo presieduta dal pidiessino Pietro Puccio. Avrebbe ospitato «summit» mafiosi. Lo accusano quattro pentiti, primo fra tutti Salvatore Cucuzza, già capomandamento di Cosa nostra per Palermo centro e, 15 anni fa, killer del parlamentare Pio La Torre, segretario regionale del pei. Gli altri tre pentiti sono Pasquale Di Filippo, che contribuì alla cattura di Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina, Pietro Romeo e Antonio Zerbo. Recentemente, Polizzi era stato inquisito anche per appalti per insegne stradali e Puccio aveva pensato di sostituirlo. Oltre a Polizzi, che ieri mattina stessa ha avuto revocato l'incarico di assessore da un imbarazzatissimo Puccio, è stato arrestato per associazione mafiosa Antonino Spadaro, 36 anni, figlio del boss del rione Kalsa Tommaso Spadaro che, interrogato al primo maxiprocesso, non esitò a vantarsi per aver dato «lavoro» a centinaia di contrabbandieri di sigarette. E si indaga, ma sembra soltanto in cerca di riscontri alle accuse a Polizzi, anche sul pre¬ sidente del Palermo, l'industriale della pasta Giovanni Ferrara, che prima della retrocessione dei rosaneri in CI era nel consiglio della Lega Calcio. Gli uffici di Ferrara sono stati perquisiti. Sul piano dell'immagine, certamente, è uno scivolone per la giunta provinciale di centrosinistra succeduta nel giugno dell'anno scorso a quella di centrodestra, travolta dallo scandalo dopo l'arresto per associazione mafiosa del presi¬ dente Francesco Musotto di Forza Italia, penalista ed ex deputato regionale del psi. Attualmente processato con il fratello minore e altre tre persone, Musotto continua a dichiararsi innocente. Dopo il suo arresto si tornò a votare e Puccio surclassò il candidato forzista Mario Ferrara, ex deputato e fratello del presidente del Palermo. Adesso Puccio ha voluto dare un chiaro segnale, sostituendo subito Polizzi con Pina Malsano, già senatrice dei Verdi di cui è presidente in Sicilia e vedova dell'industriale dei tessuti Libero Grassi, assassinato dal racket delle estorsioni cinque anni fa. Mentre dal Polo sono arrivate le prime bordate con la richiesta di immediate dimissioni di Puccio e degli assessori avanzata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Diego Cammarata e dal deputato di An Salvino Caputo, dall'Ulivo, invece, è venu¬ to l'invito alla prosecuzione della giunta in carica a palazzo Comitini. «Puccio deve andarsene», ha dichiarato Cammarata. E Caputo: «Una giunta che ha fatto dell'antimafia una bandie ra non può restare in vita quan do uno dei suoi componenti più autorevoli viene indagato per reati collegati alla mafia». Il segretario siciliano di Ri fondazione comunista France sco Forgione, responsabile nazionale antimafia del partito, è invece convinto che «il caso Polizzi non deve offuscare l'azione di rinnovamento politico e amministrativo avviata dalla giunta provinciale di Palermo anche con la nostra partecipazione». Altri due deputati della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia (sinistra democratica) e Giuseppe Scozzali (Rete) vogliono che la giunta Puccio resti. «Se colpevole, Polizzi ha tradito la fiducia di un centrosinistra che non ha nulla a che vedere con la mafia», ha affermato Lumia. Antonio Ravidà A destra Liborio Polizzi l'assessore arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa
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