Un tetto provvisorio per le ceneri di Versace
Ieri pomeriggio sul Lago di Como l'addio allo stilista: solo i parenti alla cerimonia Ieri pomeriggio sul Lago di Como l'addio allo stilista: solo i parenti alla cerimonia Un tetto provvisorio per le ceneri di Versene Un 'amica di famiglia ha evitato chefinissero in un loculo COMO DAL NOSTRO INVIATO Donatella Versace era come l'avrebbe voluta suo fratello: alta sui tacchi altissimi, un vestito nero che le disegnava la silhouette, il capo alto e orgoglioso, i capelli sciolti biondissimi, un omaggio estremo al gusto di Gianni, che così l'amava. Alle cinque e mezzo in punto di ieri, dopo una giornata di estenuanti trepidazioni per i cronisti - metà aggruppati ai cancelli della villa «Le Fontanelle» di Moltrasio, metà stipati nelle piccole barche affittate al porto del paese e portate sotto i parapetti a lago della villa - la famiglia Versace e pochissimi intimi hanno varcato i cancelli del cimitero di Moltrasio diretti alla caDDella. dove il parroco Don Bartolomeo Franzi li aspettava per una benedizione. Accanto alla sorella, Santo Versace reggeva l'urna dorata con le spoglie di Gianni; con loro venivano la moglie e i figli di Santo, il compagno di Gianni Versace Antonio D'Amico, la zia Norina, il fedelissimo collaboratore di Donatella Bruno Bugiani. Don Meo, così lo chiamano in paese, ha detto poche parole in larga parte inintellegibili per chi stava fuori, coperte anche dai singhiozzi desolati dei bambini, S'è colto il richiamo al Signore che «in qust'ora all'apparenza senza speranza vi è vicino. Il dolore profondo che in queste ore vi angoscia lui stesso l'ha patito...». Don Meo conosce la famiglia perché ha battezzato, nella chiesa di Moltrasio. il figlio minore di Do¬ natella. (««E nella nostra chiesa Donatella si è pure sposata», ci ha detto, «ma io allora non ero qui, c'era un altro parroco). Brevissima la cerimonia, e i cronisti, sul finire, si sono spostati tutti verso la parte alta del cimitero dove i Versace avevano fatto preparare un loculo nel colombario, data l'impossibilità d'avere una cappella. «Non c'è più spazio», aveva detto loro il sindaco Celestino Villa, rammaricato ma impotente, che già aveva dovuto respingere la richiesta dei fratelli Versace quando questi avevano cercato anni fa, d'acquistare una dimora nel cimitero per tumulare il padre Antonio. Ma all'ultimo momento, commossa dal dolore dei famigliari, e dalla loro nreoccuDazione che la tomba del defunto, nel colombario aperto, potesse essere oggetto di qualche atto irrispettoso o necrofilo, la signora Emma Concini, discendente di una vecchia famiglia moltrasina, ha messo a disposizione di Gianni Versace un posto nella sua cappella di famiglia, protetta da una cancellata. Le ceneri dello stilista sono state poste provvisoriamente lì, in attesa del permesso di trasportarle in una cappella privata della villa «Le Fontanelle». C'è una legge italiana, ci ha spiegato il sindaco, che vieta la sepoltura in luoghi privati, ma trattandosi di ceneri, può darsi che si possa ottenere una deroga. Attenti fin dal primo mattino voci insistenti davano il loro aereo in arrivo a Linate alle 9. doì alle 11, infine alla 1 e mezzo - Donatella, Santo e le ceneri del fratello sono giunti invece a Bergamo verso le due del pomeriggio. Da lì un volo in elicottero fino a Villa d'Este, il grande albergo di Cernobbio, un comune che confina con Moltrasio. Da lì, si diceva, sarebbero proseguiti in motoscafo fino alla villa, una procedura sempre seguita anche dagli ospiti celebri dello stilista (il personale dell'albergo ricorda bene le visite di Sting, Sylvester Stallone e Madonna). Invece, quando alle 3 e 10 l'elicottero è atterrato, e i cronisti presenti si sono precipitati all'imbarcadero dell'albergo, una limousine ha caricato tutti ed è filata via in fretta verso la villa. A Moltrasio, un po' sconvolto dalla frenesia di cronisti, fotografi e cameramen. non si Darla- va naturalmente d'altro che della tragica fine di Gianni Versace, che però qui non era molto conosciuto. «L'abbiamo visto solo per le nozze di Donatella, una gran bella cerimonia, c'erano anche la Vanoni e Patty Pravo, se non ricordo male», racconta l'ottantacinquenne signora Caterina Fasana, «e poi per il battesimo di suo figlio. Preferiva stare in casa sua, o fare gite sul lago. Una persona molto tranquilla, credo, riservata». Anche alla breve cerimonia funebre, la presenza dei moltrasini è stata discreta, non intrusiva. Si capisce comme un uomo tanto pubblico come Gianni Versace amasse un posto così, capace, ogni tanto, di restituirlo alla privacy. Maria Giulia Minetti pdbspldtGd La sorella indossava un vestitino nero su tacchi altissimi i capelli biondi sciolti sulle spalle Il fratello Santo reggeva l'urna dorata Il parroco: «Il Signore patì lo stesso dolore che provate voi» A sinistra i famigliari di Versace nella villa di Moltrasio. A destra Santo Versace reca in mano l'urna con le ceneri del fratello
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