« L'eredità a chi ci adotta »

IL CASO Ascoli, sono in trenta: «Cerchiamo famiglie che ci ospitino» « L'eredità a chi ci aciotta » L'offerta di un gruppo di anziani soli IL CASO L'SOS DELLA TERZA ETÀ' y ASCOLI PICENO N'EREDITA' a chi adotta un anziano. Così ini gruppo di «nonnetti» di Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, spera di trovare famiglie disponibili ad accoglierli. Per farli sentire meno soli. Sul piatto della bilancia, naturalmente, anche una parte della pensione. Insomma, è una proposta proprio allettante quella dei nonnini capitanati da Giovanni Beghini, ex partigiano di 85 anni, ingegnere, che ha avuto l'idea di incrociare «domanda e offerta». Soli e abbandonati, senza nessuno al mondo o con parenti affettivamente lontani, il gruppo comprende anziani piuttosto facoltosi e con patrimoni appetibili. Parliamo di una trentina di persone con 2, 3 milioni al mese di pensione «e anche oltre» ci tengono a dire. «La nostra è a suo modo una missione - precisano consci delle proprie possibilità, che nulla servono però contro la solitudine -. Perciò siamo disposti ad andare soltanto con famiglie bisognose e numerose. E' una questione di bene reciproco». «Vogliamo farci adottare», urla al telefono Beghini, artefice dell'iniziativa, che da giorni sta inserendo dati sul suo personal computer. «Perché ci mettiamo sul mercato così? Semplice. Vogliamo evitare di finire i nostri giorni in quell'anticamera del cimitero che sono le case di riposo. Dove, peraltro, ti dissanguano finanziariamente e ti fanno aspettare la morte senza un briciolo di umanità. Vogliamo vivere, e se c'è chi ci vuole accogliere siamo pronti. Almeno aiuteremo chi ha bisogno e passeremo serenamente i nostri ultimi giorni». Famiglie disposte a prendere con loro gli anziani dell'anomala associazione, assicura l'ex partigiano che vive in albergo da anni, ce ne sono a volontà. Ma lo strano club procede con grande cautela. «Mica vogliamo finire sbranati dai leoni», dicono dalla stanza dell'hotel Europa eletta a sede. Beghini e soci vagliano attentamente i requisiti delle famiglie disponibili: numero dei componenti, in modo da capire se l'anziano rimarrà solo in casa il meno possibile, presenza di bambini per potersi sentire più vivi, stabilità affettiva del nucleo famigliare e presenza o meno di un altro anziano di sesso diverso. Poi, l'aspetto economico. «Se ne parla prima e si cerca di mettersi d'accordo - dice Beghini ormai eletto portavoce -. Ciascuno valuta le sue esigenze, poi, se si può, si fa. Alcuni di noi hanno offerto anche i due terzi della pensione, tanto si sentono soli. Per l'eredità, quella è una cosa che viene trattata tra le parti. Pensi però che siamo tutti molto soli e con parenti lontani. E i più, come me, non hanno proprio nessuno al mondo. Fate voi i conti». Beghini comandava una brigata partigiana di italiani che combattevano nel Nord della Francia. Nome di battaglia, «Jean-Paul Maquisard». «Bei tempi quelli - ricorda -. Ora la solitudine è una brutta bestia. Pensi che l'anno scorso mi sono fatto il funerale da solo con tanto di prete e cerimonia. Qui vicino, al mio paese originario, Acquaviva Picena. Ho anche fatto incidere il nome sulla lapide. Tanto ho pensato che quando morirò non me lo potrà fare nessuno». Jerry Paladini «Vogliamo evitare di finire i nostri giorni abbandonati in qualche casa di riposo» La solitudine: un dramma sempre più sentito dagli anziani. Gli italiani con più di 60 anni sono 12 milioni. A destra De Crescenzo

Persone citate: Beghini, De Crescenzo, Giovanni Beghini, Jerry Paladini

Luoghi citati: Acquaviva Picena, Ascoli Piceno, Europa, Francia, Grottammare