Alpino morto E' omicidio colposo di Luigi Grassia

Il dramma di Valona Il dramma di Valona Alpino morto E' omicidio colposo TORINO. Le indagini sulla recente morte in Albania di un alpino che stava tagliando in due una bomba (forse perché qualcuno glielo aveva ordinato?) sono arrivate a un primo punto fermo: presso la procura di Torino ci sono diversi nomi iscritti nel registro degli indagati in relazione all'accaduto, e il reato ipotizzato è omicidio colposo. Non si conosce ancora l'identità di queste persone - è facile però ipotizzare che si tratti di altri militari, forse con l'autorità di dire allo sfortunato Diego Vaira di impegnarsi in quell'assurda attività, o più semplicemente indiziati di negligenza per la mancata sorveglianza. La tragedia ebbe luogo il 9 luglio scorso a Valona, nel Sud dell'Albania. Diego Vaira, militare di leva, era partito come volontario della missione «Alba» e presto sarebbe tornato a casa con i commilitoni. Apparteneva al reparto Sanità: si mise a maneggiare l'ordigno mentre si trovava in un locale adibito al deposito degli attrezzi di un ospedale da campo. Secondo i primi accertamenti, scopo dell'operazione era ricavare dalla bomba un souvenir, forse un portacenere. Evidentemente il diciannovenne credeva che l'ordigno (un proiettile d'artiglieria trovato inesploso) non fosse pericoloso. Forse qualcuno gli aveva detto di procedere senza preoccupazioni. Invece la bomba gli scoppiò fra le mani uccidendolo. Rimasero feriti altri tre militari che erano nei pressi del locale: il maresciallo Francesco Seminara, il caporal maggiore Paolo Spagnuolo, il caporale Sergio Chiaramello. A procedere è la procura presso la pretura di Torino. Coordina le indagini il pm Andrea Calice, che ha già disposto alcune consulenze tecniche. Una di queste verrà effettuata sull'ordigno, una bomba da mortaio da 82 millimetri. Quanto alle iscrizioni nel registro degli indagati, nulla è tra • pelato sui nomi delle persone interessate dal provvedimento. I primi atti di indagine sono stati compiuti dalla procura presso lì tribunale di Torino perché la salma dell'alpino era stata fatta rientrare in Italia all'aeroporto di Caselle. Vaira, 19 anni, abitava a Sant'Antonino di Salmour, un piccolo centro del Cuneese. Il procuratore capo Francesco Marzachì aveva disposto l'autopsia come «atto urgente». Il fascicolo è stato poi trasmesso alla procura presso la pretura, competente per il reato di omicidio colposo. Gli altri elementi a disposizione degli inquirenti sono contenuti nel rapporto dei carabinieri del reggimento Tuscania, che hanno svolto accertamenti su quanto accaduto a Valona, in qualità di polizia giudiziaria. Dai primi giorni erano circolate voci che un sottufficiale, non appartenente al reparto Sanità, avrebbe detto a Vaira di tagliare la bomba. Ma continuano a mancare conferme. Luigi Grassia

Persone citate: Andrea Calice, Diego Vaira, Francesco Marzachì, Francesco Seminara, Paolo Spagnuolo, Sergio Chiaramello, Vaira

Luoghi citati: Albania, Italia, Salmour, Sant'antonino, Torino, Tuscania