Piazza Affari rompe gli argini:+ 3%

9 Forti acquisti dall'estero, brillano le Generali. Gli operatori prevedono una ripresa duratura Piazza Affari rompe gli argini; + 3% Continua la corsa dei record; scambi per3600 miliardi MILANO. A piazza Affari non è più solo rialzo, è valanga. Gli indici scalano nuovi record: il Mibtel con un progresso del 3,09% sale al massimo assoluto di quota 14.825 e anche lo storico Comit tocca il picco più alto della sua lunga vita: 922,68. Il Mib 30 non si tira indietro e arriva a 22.615 punti, mentre g)i ordini, che corrono incessanti sulle reti telematiche, fanno salire il valore degli scambi a oltre 3600 miliardi. Non basta. Quasi sola fra le piazze europee (le fa compagnia il segno positivo di Francoforte), Milano non si ferma nemmeno davanti all'apertura in ribasso di Wall Street che però, a metà seduta, vede già il Dow Jones puntare di nuovo verso l'alto. Londra, Parigi e Zurigo preferiscono la via della prudenza. E su piazza Affari, ancor più dei giorni precedenti, si riversa quindi una consistente ondata di domanda estera. Il fronte valutario è più calmo. Il dollaro arresta la corsa, a metà giornata sembra perfino disposto a qualche passo indietro. Ma alla fine riacciuffa parte del terreno perduto e chiude contro marco a 1,7930 (1,7859 il giorno precedente). E lo stesso percorso segue la sterlina, sempre sopra i tre marchi contro la moneta tedesca. Quanto alla lira, mantiene la sua com- postezza, chiudendo a 1743,50 contro dollaro e a 971,85 contro marco. Se pure la fermezza della lira resta uno degli elementi di maggior sostegno del fistino, e sebbene una parte degli scambi sia certamente legata alle sca¬ denze tecniche (oggi chiudono le opzioni di luglio e lunedì verranno definiti i nuovi rapporti all'interno del paniere Mib30), non c'è dubbio che, per piazza Affari, la ventata rialzista ha ormai in sé tutte le caratteristiche di una epidemia, seppure benefica. Un rialzo che richiama rialzo, in una corsa ad «esserci», nel timore di perdere la «grande occasione». Del resto il risparmio finanziario delle famiglie italiane è un bacino potenziale pari a tre milioni e mezzo di miliardi di lire, quasi due volte il Pil accumulato in un anno dal Paese. L'epidemia si rivela contagiosa anche sotto il profilo dei commenti che, di colpo, si accavallano l'uno all'altro. In un'ansia di razionalizzare l'imprevisto. Luigi Bellavita, presidente di Assobat, afferma che ci sono le «premesse» perché il rialzo duri fino alla fine dell'anno. Ennio Doris, gran patron di Mediolanum, collega il vortice borsistico ai «mutamenti strutturali, quindi stabili, operati a livello industriale negli Usa e, a tappe accelerate, in Europa, Italia compresa». Sulla stessa lunghezza d'onda è Massimo Cilio, amministratore delegato di Sella Asset Management, che spiega: «C'è un clima internazionale di inflazione e tassi bassi, destinati probabilmente a restare tali, che spinge gli investitori istituzionali verso i mercati più redditizi». Mentre Riccardo Bar- bieri, economista per Italia e Spagna di Morgan Stanley si dice sicuro che il «momento magico» di piazza Affari non sarà un fuoco di paglia, anzi è una buona opportunità da non perdere. Del resto i numeri degli ultimi mesi sono da capogiro: da gennaio a mercoledì scorso (quindi senza i rimbalzi di ieri) il titolo Pirelli è salito del 65%, Comit del 62%, San Paolo Torino del 53%, Fiat del 48%, Mediobanca del 43%, Benetton del 44%, Eni del 30% e Generali del 24%. Mentre, nello stesso periodo, i Bot e i Btp hanno fatto un massimo del 6,36% col Btp a 30 anni. I bollettini della giornata sono altrettanto entusiastici. A mezz'ora dall'inizio delle contrattazioni il Mibtel cresce già del 2%, a mezzogiorno la Fiat vola a 6980 lire, nel primo pomeriggio Generali guidano le blue chips verso nuove glorie, scalando quota 38.100 e aggiudicandosi un valore di scambi che sfiora i 400 miliardi. Il fiume di liquidità sembra inarrestabile, ora che tutti sanno che la lira entrerà nell'Euro. I telefonici brillano ( + 7,55% per Stet), le assicurazioni marciano ( + 5,17% per Alleanza), alcuni bancari non si arrestano. Come l'inaffondabile Ambroveneto che porta a casa un altro scatto superiore al 6%, o Mediobanca che si impenna di oltre il nove per cento. Valeria Sacchi [7-fi fi 5 fi fi fi'6<~fi fififi fi fi fi fi 6ìrt)ì>W6'<)'6 Wàt) 15000 UNDICI ANNI DI ALTALENA IN PIAZZA AFFARI 14825 RIENTRO NELLO SME 24/11/96 [10.100] 1986 19871 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 VITTORIA DEU'UUVO AUE ELEZIONI POLÌTICHE 21/3/96(9207] 1996 1997

Persone citate: Ennio Doris, Luigi Bellavita, Morgan Stanley, Valeria Sacchi