« Ci trasformò in stelle »

« « Ci trasformò in stelle » Bruni: con lui, 10 anni stupendi CARLA Bruni è a Parigi, dove lavora. Lì ha saputo del delitto. «Sono sconvolta, affranta. Non riesco a credere all'orrore di quanto ho appreso». Ma lei ha pensato al perché lo hanno ammazzato? «No, non lo so. Trovo che sia scioccante, spaventoso». Vi conoscevate bene? «Gianni Versace era una persona molto vicina a me. Con lui lavoravo da oltre otto anni. Non ho mai mancato una sua sfilata». Eravate amici? «Sì, molto. Lui e la sua famiglia erano e sono davvero importanti. Quando ho perso mio padre, mi hanno scritto lettere affettuosissime». Che impressione le ha fatto il delitto? «Guardi, è come girare una pagina. Si chiudono dieci anni di vita. Questi dieci anni e Versace simbolizzano il mio periodo migliore. Parlo come fotomodella». Che rapporti avevate? «Invitava me e le altre ragazze dappertutto, era generosissimo. Ricordo la sua villa sul Lago di Como, le sue case sempre aperte. Eravamo invitate ai pranzi, alle feste. E quello che è straordinario è che non c'era mai uno scopo se non quello dell'amicizia o della stima». E' stato Versace a inventare le modelle come star? «Sì, lui e Karl Lagerfeld. La cosa più stupefacente di Versace è che, sebbene fosse diventato un uomo davvero potente, era rimasto semplice e gentile con tutti, dal più umile assistente alla modella più famosa. (La voce è rotta e commossa). Che cosa rappresentavano per lei i suoi vestiti? «Preferisco non parlare troppo dei vestiti. Certo, rappresentavano lui, il suo stile». Che tipo di uomo era? «Aperto, curioso, cercava ispirazione dappertutto. Un esteta». Che ricordi ha con lui? «La prima volta, 8 anni fa, andai a farmi vedere. Nessuno sapeva che ero una modella italiana. Lui guardò le mie foto e disse: "Mi piace la sua faccia". Io risposi: "Guardi che sono italiana"». Dava importanza al fatto di essere italiano? «Bè, lui era molto italiano, ma era anche un uomo molto moderno, internazionale, libero, curioso di tutto, a suo agio in tutte le città del mondo. Credo gli piacesse molto l'America. E anche Miami». Com'erano le sue case? «Splendide, e tutti i suoi invitati erano trattati in modo principesco. Tutti i dettagli erano curati, tutto era perfetto». Faceva bei regali? «Era generosissimo con tutte noi ragazze. Oltretutto ci regalava i vestiti che volevamo. Ricordo che mi aveva mandato al Ballo Volpi a Venezia con un vestito coperto di perle». E' vero che era molto legato alla famiglia? «Sì, come me. Anch'io sono una donna di famiglia e lui era senz'altro un uomo di famiglia. Del resto sono una famiglia molto unita i Versace». Andrà al funerale? «Sì, se il pubblico sarà autorizzato. Voglio assolutamente salutare Gianni». Un suo ultimo ricordo? «Era prima delle sfilate. L'atmosfera dietro la passerella era eccitante. La musica, i vestiti erano pazzeschi. Ricordo i sorrisi, i colori. Forse non era la realtà, ma era senz'altro la vita». Quando lo ha visto l'ultima volta? «L'anno scorso alla sfilata dell'alta moda. Sarà un grande vuoto. Meno male che ha realizzato moltissime cose, che rimarranno. Era un uomo straordinario». Alain Elkann «Nonostante fosse diventato un uomo famoso e potente era rimasto generoso e umile» ua famiglia importanti. o padre, mi affettuosise ha fatto il e una pagianni di vita. Versace periodo fovae e gentile le assistente osa. (La voce esentavano ti? lare troppo presentavaera? "Pf La top model ~ «■P Carla Bruni l^P tutto, a suo agdel mondo. Cmolto l'Amerimi». Com'erano «Splendide, e erano trattati sco. Tutti i detutto era perfeFaceva bei «Era generosisragazze. Oltrevestiti che volmi aveva mana Venezia condi perle». E' vlega«Sì, cono unae lui ermo disono uunita iAnd«Sì, setorizztamenni». Un do? «Era pQl'«L'anno scorl'alta moda.vuoto. Meno zato moltissmarranno. Erdinario». "Pf La top model ~ «■P Carla Bruni l^P

Persone citate: Alain Elkann, Carla Bruni, Gianni Versace, Karl Lagerfeld, Versace

Luoghi citati: America, Como, Miami, Parigi, Venezia