007, laureati e per concorso di Francesco Grignetti

007, laureati e per concorso 007, laureati e per concorso Frattini contro gli scandali del Sisde ROMA. Nepotismo, clientelismo, corruzione, inefficienza, furbizia, illegittimità a iosa. Il carrozzoneSisde esce con le ossa a pezzi dalla spietata radiografia che le dedica il Comitato parlamentare di controllo. A dispetto del pomposo nome di «Servizio di informazione per la sicurezza democratica», pare proprio che l'unica sicurezza fosse quella dello stipendio maggiorato. Sono pagine di fuoco, quelle che il Comitato all'unanimità ha inviato al Parlamento. E il giudizio, a un certo punto, quando il Comitato sottolinea che il Sisde è l'unico organismo dello Stato che per quindici anni s'è dimenticato di redigere le note annuali di qualifica per il personale, è davvero sconsolato: «Circostanza di tale gravità che appare persino superfluo ogni commento». Il nostro servizio segreto civile consta di circa 1600 uomini. Nasce nel 1981, preceduto da una legge che è animata delle migliori intenzioni. Subito, a freddo, il primo tradimento: la legge prevedeva che le assunzioni per chiamata diretta fossero un'eccezione; diventano la regola. Nei primi quattro anni di vita, 248 spie arrivano da altre amministrazioni dello Stato e ben 482 vengono assunte direttamente. Senza concorso, se¬ gretamente (che spie sarebbero, sennò?), con ottimi stipendi. Il Sisde diventa rapidamente la pacchia del raccomandato. Ci sarà poco da meravigliarsi, allora, se si affollano migliaia di domande d'assunzione o di trasferimento. Se prevalgono nepotismo e clientele politiche. «Capirei se si fosse trattato di persone dalla professionalità eccezionale. Invece sono quasi tutti esecutivi di basso rango», dice Franco Frattini, presidente del Comitato. Si infilano al Sisde figli, generi e nipoti di ministri, parlamentari, prefetti, ambasciatori, questori, generali, magistrati. Non manca qualche parente di giornalista. Intere famiglie si scoprono con l'animo dello 007. Lo scandalo dei fondi neri - quello del direttore Malpi- ca, il tesoriere Broccoletti e la Zarina-segretaria Martucci - insegna. Ma c'è di più. Ci sono addirittura due gemelle «ben sponsorizzate» che vengono assunte insieme. Una poi si sposa con un collega dando «luogo a una famigliola di tre persone che per anni ha prestato servizio nello stesso ufficio». A un certo punto, però, questo andazzo di assunzioni allegre, spese pazze e risultati scarsi, diventa intollerabile. Coincide con la caduta della Prima Repubblica, governo tecnico di Carlo Azeglio Ciampi, bombe contro i monumenti. Parte una campagna di moralizzazione che in pochi mesi porta all'allontanamento di oltre 200 persone. Ebbene, scopre oggi il Comitato, la presunta moralizzazione - gestita in prima persona dal prefetto Barrel, oggi deceduto, e quindi facile bersaglio di ogni scaricabarile - fu l'occasione piuttosto per un altro mezzo scandalo. Vengono allontanati 50 agenti con il marchio di «incapaci». Al loro posto, immediatamente, vengono assunti 50 precari che già da tempo collaboravano con il servizio segreto. Racconteranno poi gli epurati, tutta gente con il dente avvelenato, che fu un grande giro di valzer per cacciare qualche agente scomodo. Fu allontanato, ad esempio, chi aveva scoperto e segnalato che una certa sezione del Sisde spiava illegittimamente un partito politico (presumibilmente la Lega Nord). Fu cacciato su due piedi anche un altro agente che aveva sequestrato (correttamente) un tesserino del Sisde nelle mani di una giornalista. Per girare pagina, il Comitato ha formulato alcune proposte. Vietare le chiamate dirette se non per pochi vertici. Ricorrere alle università. Scegliere personale già laureato, possibilmente bravo. Mettere i bandi sul giornale. «Certo non le graduatorie finali», aggiunge Frattini. Istituire un'anagrafe patrimoniale per gli agenti segreti. Il Comitato segnala che servono esperti di materie economiche, statistiche e finanziarie, linguisti, conoscitori dei Paesi orientali. E qualche «amico» di meno. Francesco Grignetti

Persone citate: Barrel, Carlo Azeglio Ciampi, Franco Frattini, Frattini, Martucci

Luoghi citati: Roma